Come tutti gli anni a meta’ Maggio al Lingotto di Torino si tiene il Salone internazionale del libro. Quest’anno, non partecipando come espositore, mi sono recato alla fiera in qualita’ di visitatore ma con lo sguardo critico di un addetto ai lavori.
Parlando con vari colleghi editori, i dati che emergono sono alquanto preoccupanti. In molti gia’ da oggi (siamo al terzo giorno di fiera e l’evento durera’ fino a Lunedi’) hanno deciso che il prossimo anno non parteciperanno a causa dei costi elevati della manifestazione e le scarse vendite.
Naturalmente mi riferisco ai piccoli e medi editori perche’ pare, almeno osservando la fila alla cassa Newton&Compton, che la crisi per i grandi – limitatamente a questa manifestazione – si faccia meno sentire. In ogni caso le somme, come sempre, si tireranno Lunedi’ sera.
E’ indubbio, in ogni caso, che l’ebook e l’editoria digitale stiano sempre piu’ ritagliandosi uno spazio che, mentre ad oggi appare come un mercato di nicchia, e’ destinato nel giro di pochi anni a raggiungere percentuali di vendita ben piu’ consistenti.
Stiamo vivendo l’alba dell’era digitale ma, a giudicare dagli umori degli addetti ai lavori, sembra piu’ il crepuscolo dell’editoria tradizionale.
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