THE BLAIR MUM PROJECT: blog di una mamma (e figlia) a LondraWho am I?

Ieri avevo deciso di non scrivere più. Per un po' almeno. Ero vuota e stanca, stufa. Stufa di essere sempre raggiante-felice-vi-racconto-i-fatti-miei. Ho pensato di voler essere qualcos'altro e del...

Ieri avevo deciso di non scrivere più. Per un po’ almeno. Ero vuota e stanca, stufa. Stufa di essere sempre raggiante-felice-vi-racconto-i-fatti-miei. Ho pensato di voler essere qualcos’altro e deludere le aspettative del mio pubblico. Distruttiva, in pratica, se non l’avevate capito. Non mi sentivo di intrattenere. Volevo essere intrattenuta. Ciondolavo tutto il giorno pensando che ogni cosa fosse inutile, trascinandomi in una sorta di sopravvivenza esasperata e disperata. Non mangiavo, dormivo e basta. Niente, niente, avrebbe potuto rendermi felice, farmi vedere la luce in fondo al tunnel nero come la pece.

Poi. Poi mi sveglio stamani, sempre pensando a come uscire da questo stato di stallo totale. E tra gli emails ricevuti, ce n’era uno diverso dal solito. Qualcuno interessato al mio blog. Vogliono pubblicarlo. Motivazione: uno dei blog più letti del momento. Mmmhhhh. Mettiamo gli occhiali va. Si si, dice proprio così. Urge chiamata all’amica esperta. “Che dici?” “Mah” risponde lei “basta che poi non dirottino tutto il tuo pubblico li e allora ti perdi a metà strada tra Linkiesta e questi altri.” Ottima analisi. La mia amica ha sempre una risposta per tutto. Per questo io l’adoro.

La mia mente inizia ad uscire dai soliti meccanismi di pensiero degli ultimi giorni e mi da una speranza di luce. Fin quando non capisco. E mi sblocco. Mi sblocco dopo giorni di apatia, di noia cerebrale, in cui ogni cosa sembrava essere banale, in cui le mie emozioni ed i miei sentimenti erano morti, gelidi, soffocati dalla ripetizione di giornate troppo vuote. E così penso. E capisco di dovermi nutrire. Non di cibo. Ma di pensieri. Ho bisogno di qualcosa che sia differente, una frase, una parola che mi faccia vedere un altro punto di vista. Vivo con me stessa, 24 ore al giorno da 35 anni e mi sono annoiata di me, della mia persona. Se non mi nutro di altro, finirò col morire. Il mio amore per la filosofia, dov’è finito? Quella prospettiva così diversa che indaga sul senso dell’essere e dell’esistenza umana, che ci costringe a riflettere su questioni che ci appartengono e che fanno dell’uomo un essere pensante, dov’è? Come ho potuto guardare le cose con due soli occhi in tutto questo tempo? Chiunque si deprimerebbe. Certo, stando a casa non hai da scervellarti sui massimi sistemi (probabilmente neanche al lavoro, però, intanto, lavori) ma mai mollare, questa è rassegnazione. Perché non ho più letto, non mi sono più interessata, non ho più avuto amore per le cose? Non vi tedio ulteriormente con le mie paranoie, ma sappiate che per me questa è la via. Più un pensiero è complicato e più mi attrae la sua comprensione.

Sarà che il mio account Twitter è fatto solo di notizie di politica che sinceramente mi deprimono alquanto. Ma la politica non doveva amministrarci? Perché si parla e basta? Avete ideali? Bene, perseguiteli e non ci angosciate. È una guerra fatta di convenzioni, cioé, nient’altro che parole? Ma a parte tutto questo, (oddio dove sono finita, la fiera del banale è proprio dietro l’angoloooooooo), avere entusiasmo non è cosa facile ma se lo perdi, sei tu ad aver perso. Quindi, rimboccarsi le maniche, non pensare troppo al passato, ma al presente perché è questo quel che si vive. Dice.

Presente….mica facile. Io qua non so neanche più chi sono. Non ho identità. No no, dico davvero, nel vero senso della parola. Prima mi hanno rubato i documenti del motorino. Vabbeh. Poi il passaporto, siccome era scaduto, ho pensato bene di buttarlo della serie tanto-non-mi-serve-più. Peccato che per rifarlo nuovo, ci vuole il vecchio. Poi mi rubano il portafogli con il resto dell’identità che mi era rimasta: tesserino da giornalista, varie carte che mostrano chiaramente chi sono e cosa faccio. Infine mando la carta d’identità al governo inglese per alcune faccende e questi non me la rendono.

Qualcuno mi dica chi sono. Vi prego.

proiezioni del Science Museum di Londra che ho fotografato

Post Scriptum:

Ho una pagina Facebook, personale, dove ormai mi chiedete l’amicizia tutti quanti. Sappiate che c’è anche la pagina Facebook e Twitter di The Blair Mum Project.

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