MILANO. In tempi di crisi il lusso diventa un compromesso. E gli italiani hanno trovato il compromesso delle borse firmate di seconda mano. A confermarlo è Irene Frascà, titolare della Gioielleria Vintage uno dei più importanti showroom meneghini specializzato nella vendita di borse e oggetti di lusso usati, la prima a lanciare questo modello di business in Italia.
Irene Frascà – titolare della “Gioielleria Vintage” di Milano.
LUSSO E CRISI – L’Italia, nonostante la crisi, è ancora il paese leader mondiale nel settore della moda, ma le griffe premium sono acquistate nelle boutique solo da turisti russi e asiatici. Dunque le nostre disastrose condizioni economiche si rivelano un terreno fertile per l’usato di lusso. La parola “borse usate” nell’ultimo anno è stata cercata su internet in media 8100 volte al mese in Italia, e 14.800 volte nel mondo. Sui marchi più ricercati primeggia la maison francese Louis Vuitton, seguita da Chanel; mentre le città italiane in cui si effettuano il maggior numero di ricerche sono, in ordine, Torino, Milano, Roma e Napoli.
DAI GIOIELLI ALLE BORSE – “Ho aperto il negozio 3 anni fa con l’idea di dedicarmi alla vendita dei gioielli usati vintage o non, a prezzi più bassi rispetto alle boutique – spiega Irene Frascà -. Partiamo dal presupposto che il gioiello non è un investimento: è come una macchina, appena esci dal negozio si svaluta. Ed è lo stesso per la borsa e l’orologio. Per questo il ceto medio non spende molto in questo senso, perchè alla maggior parte dei miei clienti basta avere la borsa a 300 euro quando sul listino c’è scritto 1000 euro. La vera notizia è che di qui passano i veri ricchi”. La titolare di Gioielleria Vintage afferma che solo i super milionari sono interessati a “fare l’affare”, perché possono ambire a pagare 10mila euro un gioiello che ne costa 30 mila… e lo stesso discorso vale per borse e orologi. “E poi dobbiamo sempre prestare attenzione ai falsi” – mette in guardia Irene Frascà. Per i gioielli, gli orologi e le pietre preziose è facile distinguere un originale da un pezzo contraffatto: basta verificare la durezza e la purezza e prestare attenzione a poche linee guida. “Per le borse il discorso è molto più complicato: abbiamo la fortuna di avere vicino le più grandi boutique, e quindi quando non sono sicura dell’autenticità di un pezzo lo porto a fare controllare ai massimi esperti – rassicura -. Devo essere sicura di vendere una borsa autentica, perchè non si scherza con queste cose. Tutti i giorni mi portano borse false cercando di raggirarmi, ma noi prestiamo la massima attenzione a questi tentativi truffaldini che smascheriamo sempre”.
Borsa e cappellino Chanel, pezzi rari non in vendita.
BORSE MANIA – La maggior parte delle borse vendute da Gioielleria Vintage è nuova e seminuova, ci sono pochi esemplari visibilmente usati e logorati: “sono tutti regali non graditi, o regali proibiti… per esempio l’amante che non può tornare a casa con la Birkin nuova e decide di venderla per tenersi i soldi”. E per il business dell’usato la crisi non è un ostacolo, anzi. “Vuoi o non vuoi, c’è sempre il ricco che vuole cambiare una borsa o fare un affare – puntualizza Irene Frascà -. Ma c’è anche la persona in difficoltà che non riesce ad arrivare a fine mese e che vende a noi (persino la fede nunziale) per ottenere i contanti e pagare le bollette… di qui passano tutti i ceti sociali”.Inoltre: “Il mondo delle borse usate non attira solamente chi vuole risparmiare senza rinunciare al prodotto firmato, ma anche chi è alla ricerca di modelli unici che non sono più in commercio, per avere qualcosa di diverso da tutti – specifica la titolare -. Il turista che viene in Italia per acquistare una borsa usata, è sicuro di trovare prodotti originali, in ottime condizioni, ricercati ed eleganti”.
I VIP – “Sto vendendo una anello fedina a giro di brillanti (valore commerciale 8mila euro, prezzo Gioelleria Vintage 5mila euro) a un noto cantante italiano che è in tour a Milano in questi giorni”. I calciatori, invece, sono dei fedeli acquirenti dell’usato: “scelgono borse e gioielli senza limiti di prezzo”. “Vengono soprattutto i giocatori dell’Inter perchè di fronte al negozio Gioielleria Vintage c’è il dentista dei neroazzurri – dice la titolare -. Una volta la mia collaboratrice non voleva fare entrare uno di loro, perché indossava abiti strappati, cappellino e occhiali da sole…insomma era tutto trasandato. Lei si è intimorita e gli ha chiesto persino un documento”. Qualche nome? Impossibile. “Noi siamo legati da un accordo tacito di riservatezza in accordo con i nostri clienti”.
da http://www.beautips.it/lusso-un-compromesso-il-boom-dellusato/