Mica solo Beppe Severgnini. Prima di lui anche i giornalisti del Washington Post avevano sperimentato l’emozione di passare una settimana senza internet, tra crisi di astinenza e scoperte sorprendenti (ad esempio, il fatto che la gente riuscisse a prenotare alberghi e voli per telefono).
Ma questo è niente. I reporter potevano comunque usare i computer per scrivere o per consultare i cd dell’Enciclopedia Britannica, potevano guardare i telegiornali e ricevere gli aggiornamenti delle agenzie via sms.
La scuola elementare Goubet, a Parigi, da ben quattro anni organizza una settimana senza schermi. Niente pc, niente televisione, niente videogiochi e, per i più grandicelli, niente cellulari. Una sfida anche per i genitori, che la sera a tavola non possono accendere la televisione ma sono costretti a parlare di come è andata la giornata.
L’idea è venuta al preside, per tentare di arginare i comportamenti violenti sempre più diffusi durante la ricreazione – in parte, secondo lui, indotti da ció che gli alunni vedono tutti i giorni in tv. Per questo ogni anno impone ai suoi studenti di abbandonare televisione e videogiochi per una settimana, sostituendoli con vari laboratori proposti da associazioni che si occupano di arte, teatro, clownerie ecc. dedicati ai bambini.
Un’iniziativa accolta con entusiasmo anche dalle famiglie: sostengono di non sapere come affrontare da sole quella che considerano una vera «intossicazione» e sono ben felici di questo aiuto da parte della scuola. «Un paio di settimane fa ho sentito mio figlio urlare nella sua stanza, erano le tre del mattino» racconta una mamma, «mi sono spaventata e sono andata a vedere che succedeva. Stava gridando contro lo schermo del computer perchè era morto il suo personaggio nel videogioco». Ho l’impressione che molti altri genitori avrebbero avuto tantissimi suggerimenti su cosa avrebbe potuto fare…
Non è dato sapere se anche agli alunni della Goubet siano apparsi i Red Hor chili Peppers, se siano consapevoli della loro «dipendenza» né se dopo questa settimana stiano di meno davanti agli schermi. Ma ogni anno l’aspettano e sembrano felici di passare più tempo alll’aria aperta. Anche perché la settimana scelta dal preside (dal 24 al 31 maggio) è stata l’unica, finora, benedetta dal sole e da temperature estive!