THE BLAIR MUM PROJECT: blog di una mamma (e figlia) a Londrall compito di noi blogger

Ho letto ieri un articolo tutto dedicato ai blogger, nello specifico alla (relativamente) nuova tendenza delle mamme blogger. Due pagine di indirizzi web, pseudonimi, abitudini, numeri, storie. Da ...

Ho letto ieri un articolo tutto dedicato ai blogger, nello specifico alla (relativamente) nuova tendenza delle mamme blogger. Due pagine di indirizzi web, pseudonimi, abitudini, numeri, storie. Da poco c’è stato un forum che riuniva tutte le geek del paese a parlare e discutere della realtà che sfrutta la rete per esporre esperienze, storie e dare, allo stesso tempo, consigli. Mi è sembrata un’ottima idea. Ma come spesso avviene, poco reclamizzata. Non c’è spazio per iniziative di questo genere, considerate forse poco intellettuali o utili. Credo invece profondamente nella libertà di pensiero, opinione e informazione, ancor più quando questa non si attiene ai canoni imposti dal sistema: un colpo diretto assestato al sistema, violando quel tacito codice incivile (Frankie Hi Nrg). Censura come arma di difesa, dunque. Diffondere è importante, comunicare è la base per uno sviluppo democratico del pensiero. Quello che non possono controllare, è dentro di noi, la nostra dignità, il nostro essere, la nostra anima. La vera forza al di sopra di ogni cosa.

Mi dispiace non leggere il confronto con l’estero, ma d’altronde l’argomento trattato nell’articolo di un mensile noto, è sulle eccellenze italiane e così, spariscono i paesi maestri nella libertà di stampa che tanto hanno da insegnare. C’è da dire che questi paesi hanno anche realtà diverse da diffondere e raccontare: nel caso delle mamme, si parla di asili nido pubblici, maternità e paternità, play centres e play grounds, diritti insomma su tutti i fronti.

Il compito di noi bloggers, quindi, è quello di diffondere il nostro piccolo e umile scibile il più possibile. Raccontare storie e coinvolgere i nostri lettori affinché questi possano non solo trascorrere minuti piacevoli, ma soprattutto trarre beneficio dalle nostre parole, un aiuto pragmatico insomma che spesso non arriva dalla comunità, dalle istituzioni. Perché non c’è niente da fare, è l’unione che fa la forza. Il mio seguito, ad esempio, è un pubblico vasto e diverso, a causa dei diversi temi che tratto. Loro, i miei fans, sono una forza coesa e compatta. Io da sola non sono niente. Le mie parole, se lasciate lì, non avrebbero un senso. Lo assumono nel momento in cui si scontrano con altri pensieri, altre parole, altre posizioni, creando quel movimento necessario a risvegliare coscienze spesso assopite. E questo può accadere sia raccontando una storia fantastica e romantica il cui protagonista è un attore famoso, sia scrivendo della mia vita astrusa, che di mia figlia. Una lezione, da qualche parte, c’è sempre. E la forza sta non in chi scrive, ma nell’unione di chi legge.

Il fatto poi che il blogger sia libero nella sua scrittura, rende quest’esperienza ancora più meravigliosa. Il pensiero vola e non sotto sta a niente e nessuno, nessuna regola che lo limiti, nessuna censura che lo ostacoli. E questo è un privilegio, oggi, in un paese come il nostro. Una volta scrissi una lettere a Repubblica in cui parlavo di Matrix, la matrice. Scrivevo con rabbia quanto era necessario ribellarsi al sistema. Oggi ho trovato il mezzo per poterlo fare, in parte.

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