THE BLAIR MUM PROJECT: blog di una mamma (e figlia) a LondraMatteo Renzi: 10 (e non 100) cose di cui parlare se vuoi le donne dalla tua

Il mio sindaco è davvero un bravo sindaco. Di tutto rispetto. Capace, attivo, interessato, intelligente, nuovo. Parlo di Matteo Renzi. Parlo del mio sindaco. Ha saputo entrare in campo al momento g...

Il mio sindaco è davvero un bravo sindaco. Di tutto rispetto. Capace, attivo, interessato, intelligente, nuovo. Parlo di Matteo Renzi. Parlo del mio sindaco.
Ha saputo entrare in campo al momento giusto e con gli strumenti giusti: una comunicazione eccellente, target chiaro, intenti precisi, mai fuori rotta, mai in torto, azioni concrete, molte delle quali simboliche, eclatanti, mirate più a favorire la sua visibilità, che a risolvere una qualche urgenza reclamata tale. Fatto sta che lui, il mio sindaco, a soli 37 anni, manda avanti un intero comune (per di più rinascimentale, e non solo per la sua storia). Si batte, il mio sindaco, perché ci crede ed ha passione per la res pubblica, quella che una volta veniva definita tale dalla tradizione classica.
Eppure, Renzi, che pur nei sondaggi piace, non convince le donne. E perché mai un giovane politico, così capace e determinato, rivoluzionario se vogliamo anche solo per la sua non appartenenza alla casta, non dovrebbe piacere alle donne?
Matteo, da tua cittadina, posso permettermi, come ho già fatto molte volte in passato, questi maledetti e noiosissimi consigli dati da chi non ci capisce nulla, ma che inconfutabilmente è, per tua sfortuna, donna? Lo prendo come un si, e parto in quarta.

Numero uno: AMA LE DONNE
Se vuoi che le donne ti amino, ama le donne. Il che vuol dire, rivolgiti a loro. Fanno parte della comunità, oserei dire che la costruiscono, la creano, la fanno. Parla di noi, con noi, a noi. Devi interagire con il tuo pubblico, ma non solo con i bottegai, i commercianti, i signorotti, i giornalisti e tutte quelle altre migliaia di persone a cui ti dedichi per tentare di rendere la loro vita migliore. Ci siamo anche noi e di cose da dire ne abbiamo parecchie.

Numero due: FIRENZE BABY FRIENDLY
Sempre a proposito di donne e di come saperle prendere: Firenze, a tuo parere, è una città baby friendly? Ci sono, ad esempio, fasciatoi in ogni bar della città? Ci sono strade praticabili, specie nel centro storico, col passeggino? C’è un servizio che affitta passeggini ai turisti, a quei nostri orribili turisti che arrivano, sporcano, e se ne vanno dopo 8 ore (altro punto)? Ci sono dei cartelli stradali che indicano BENE il servizio “pedibus”? O cartelli stradali disegnati dai bambini GUIDARE CON PRUDENZA in prossimità delle scuole o dei centri abitati? O dei play groups per aiutare le mamme sole a non essere tali 24 ore al giorno?

Numero tre: SERVIZI LOW COST
L’uomo comanda, ma la donna governa. Da che mondo e mondo, la donna, oltre a procreare, fatto di per sé già alquanto miracoloso, si occupa di gestire i propri figli, la casa, la spesa, le bollette. Vogliamo aiutare queste povere benedette donne in qualche modo? Non si può cambiare una cultura sociale da un giorno ad un altro. Ma si può iniziare. Quindi parlaci, facci sentire che ci siamo, per tutto quello che facciamo. Perché alla fine, siamo noi che decidiamo in casa. Sono certa che tu, in quanto sindaco, servi Firenze egregiamente, ma appena varchi la soglia di casa tua, lo scettro passa a quella santa donna di tua moglie. Sei in grado oggi di offrire un’opportunità alle mamme, dando, in un momento di crisi, servizi low cost? Parlo di asili nido (ISEE). Questo renderebbe le madri più libere, e non segregate in casa ad occuparsi della res domestica. Le sanzioni per le mancanti quote rosa, diminuirebbero. E così noi, più libere, forse ci sentiremmo meno frustrate e più utili.

Numero quattro: SCUOLE COME SPAZIO DA SFRUTTARE
Perché le scuole non possono diventare, ad esempio, un centro di aggregazione ulteriore e non circoscritto alle sole ore scolastiche? Mi spiego: i pomeriggi le scuole restano spai vuoti, inutilizzati. Potremmo invece pensare di riempire e sfruttare tali spazi grazie alla volontà di mamme che offrono dei servizi di formazione volontaria o, con in cambio, dei premi: parcheggi gratuiti per 1 mese? bonus spesa? bonus pannolini?

Numero cinque: LIBERA CIRCOLAZIONE
Non tutte le mamme sono a conoscenza della meravigliosa iniziativa della libera circolazione in centro con la macchina fino al compimento del secondo anno di vita del proprio figlio. Perché non inviare gratuitamente a casa via email un permesso che ognuno di noi si stamperà, da applicare alle nostre macchine? Organizzate una mailing list differenziata per categoria: donne, madri, madri giovani, madri single, donne incinte. Siamo il vostro target e quindi colpiteci con iniziative sensate e mirate ad aiutarci.

Numero sei: BABY SITTER NOTTURNE
La comunicazione sugli eventi che offre il comune su iniziative quali il servizio di baby sitteraggio serale della biblioteca Le Oblate, non è affatto chiara ed è mal divulgata. Perché ogni quartiere non può beneficiare di tali servigi sfruttando spazi pubblici e personale volontario o, come prima, pagato sotto forma di benefits?

Numero sette: EDUCAZIONE SESSUALE
E’ necessaria una migliore educazione sessuale nelle scuole affinché il sesso non sia un tabù in un paese in cui il peso del cattolicesimo condiziona la nostra libertà, i nostri diritti di esseri umani. Ho avuto un’educazione cattolica che non mi ha aiutata ad affrontare verità nascoste. Troppo tempo sono rimasta immatura di fronte a temi di cui non conoscevo l’esistenza, le risposte quando c’erano delle domande. E’ una diseducazione culturale che crea disagi sociali. La religione deve occuparsi del suo credo, stando al passo con i tempi. Il non sapersi rinnovare provoca nei suoi fedeli una difficoltà a saper vivere il proprio tempo.

Numero otto: ABORTO
Tabù: aborto garantito anche alle minorenni con anonimato. Questo è un punto delicato, ma è anche una realtà e come tale va affrontata. Questo non significa che la questione sessuale verrà affrontata dai giovani con maggior leggerezza. Date fiducia e spazio ai giovani e proteggeteli per i loro errori. Una ragazza che sceglie di abortire a 16 anni, è una ragazza che soffrirà comunque per la sua scelta. Ha sbagliato una volta, può succedere, non lo farà più.

Numero nove: PULIZIA, IGIENE E SICUREZZA
Se ci chiedete di stare a casa con i bambini perché non abbiamo la possibilità di lasciare i figli a scuola, o di lavorare, allora dateci spazi pubblici puliti, riservati ai bambini. dove non hanno accesso i cani, i tossici, gli ubriachi, i ragazzi perdi tempo, gli amanti. Accesso riservato ai bambini solo se accompagnati.

Numero dieci: VIOLENZA
Anche qui, si necessita di una maggiore comunicazione: l’esistenza dei centri di ascolto per la violenza subita dalle donne in ambiti lavorativi o familiari, è un passo avanti. Ci vuole tuttavia personale preparato, qualificato, professionale. Nulla di improvvisato. Ci vuole impegno e serietà perché in questi centri, che già esistono e svolgono un lavoro delicato, si trovino risposte e un reale aiuto psicologico a sostegno della donna.

Per concludere, caro Sindaco, dovresti averci più a cuore.

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