THE BLAIR MUM PROJECT: blog di una mamma (e figlia) a LondraSanta voglia di vivere

Ma come si fa a chiamare un salone  del gusto, GUSTAMILANO? E' un mistero. Ci sono mille cose di cui vorrei parlarvi. Intanto che stasera ho preso tutti i semafori verdi, da Fiesole alle Cascine de...

Ma come si fa a chiamare un salone del gusto, GUSTAMILANO? E’ un mistero. Ci sono mille cose di cui vorrei parlarvi. Intanto che stasera ho preso tutti i semafori verdi, da Fiesole alle Cascine del Riccio. Praticamente tutta Firenze. Verde. Allegra, passa, via libera. E allora è tutto meraviglioso, che vi devo dire. Anche Firenze, con 37°, dopo una giornata a Roma con altrettanto caldo, in un treno che mi ha fatto venire il torcicollo dal freddo. Andata e ritorno in giornata. Tonno con sesamo alla griglia. Tiramisù. E poi un autobus che mi butta dentro un mondo che più vero non c’è. E Viola al mare che scappa dalla nonna e dal bagnino e fa il bagno in mezzo al mare finché qualcuno non la va a riprendere. Mica c’ha paura lei. Poi, stremata dai rimproveri di nonna e bagnino appunto, si addormenta a sedere. Con un occhio aperto ed uno chiuso. Ed esclama frasi tipo: “Mamma, le vertigini a me col viola stanno male”. Io invece con due raggi di sole mi riempio. Di efelidi. E Battisti che mi ossessiona con le sue regole comportamentali in prosa Mogol. Stasera, dopo Roma, ero con amici portoghesi. Che bello spaziare così. E per me non può essere altrimenti. E che si vive a fare se no? Io devo bussare a tutte le porte, mica posso aprirne solo 2 se il mondo ne ha 10. Le voglio aprire tutte. Questa settimana mi sono data da fare con le trasferte. Forse tutta l’estate. Dopo 6 mesi di staticità, in 1 mese e mezzo sono stata a Roma, Milano, Genova (due volte) e adesso mi aspettano i vari raduni familiari che hanno luogo solamente da quando è nata la mitica Viola. Lo sapevo che una missione nella vita ce l’avevo. Peace and love. Quindi: zio da Firenze, zii dal Sudafrica, prima il fratello da Barcellona e poi i nonni da Firenze e Milano. Che poi stamani al bar avevano capito che volevo una grappa anziché il caffé ed io distratta, stavo per trangugiarmela tutta in un sorso. Poi due gentili operatori dei nostri mezzi pubblici mi hanno fermata. E allora giù a parlare che stavo per perdere il treno. Fai bene a sentirti libero e felice con me perché sarà sempre così. E poi ci sono le Olimpiadi a Londra no? Non si parla d’altro. Tutti a chiedermi se ci sarò. Vado contro corrente al titolo del mio stesso blog, tanto per non contraddirmi mai: no, non ci sarò. Da quando sono in Italia non faccio che lavorare. E allora mi viene un dubbio. Come mai non si trova lavoro nel nostro paese, allora vado a Londra per cercarne uno, torno per le vacanze e non sto più di 24 ore al mare che sono già a giro per qualche faccenda? Oggi la Fornero. Ieri Pitti. Domani? Però a ripensarci un po’ di cronaca da Londra ve la dovrei proprio fare. Ma se non faccio foto, che cronaca è? E poi io sono qua a scrivervi quello che mi passa per la mente, com’è il mio stile del resto. Tutto questo non ha senso. Si che ce l’ha. E’ tardi devo andare a letto. Se ho il torcicollo non posso andare a letto con i capelli bagnati, credo. Qualche esperto in cervicale? Ma io non ne soffro. Voglio solo andare a letto coi capelli bagnati. Beh domani vi dirò se sono tutta incriccata. Ad ogni modo domani mi premio. Torno al mare. E casomai mi scalderà il sole.

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