THE BLAIR MUM PROJECT: blog di una mamma (e figlia) a LondraVacanze con o senza figli?

Ormai ci siamo: il calendario segna I agosto ed il termometro qualcosa come 35°: le tanto agognate ferie sono ormai giunte. Fiumi di Italiani si apprestano a partire: macchina, aereo, treno o nave....

Ormai ci siamo: il calendario segna I agosto ed il termometro qualcosa come 35°: le tanto agognate ferie sono ormai giunte. Fiumi di Italiani si apprestano a partire: macchina, aereo, treno o nave…valigie, valigine, valigette….zaini, zainetti e borse multiforme e multicolore. La meta assolutamente low cost. Occhiali da sole per avere più carisma e sintomatico mistero. Ma voi, genitori di pargoli di qualsiasi età, viaggiate accompagnati o soli? Questi benedetti figli, piezz’e core, ve li portate dietro, oppure no? Cosa scegliete per le vostre vacanze, per quei giorni di assoluta ed irrinunciabile, meritata pace, per quelle ore di pausa dal mondo frenetico, per quell’effimera e quantomai truffaldina sensazione di libertà che va dai 7 ai 15 giorni, per i più fortunati anche 30?

La mia idea è una-sola-ed irrevocabile: la vacanza è SINE FILIS. Sono spietata. Sì, vacanza è v-a-c-a-n-z-a e quindi, anche dai figli. E bada bene che io ne ho una sola, Viola, ed anche piuttosto buona, nonostante le continue e costanti intenzioni parricide. Ma il punto della vacanza children free non è quello di evitare la tediosa quotidianeità, fuggendo al ruolo di genitore, mancando così alla condivisione come momento educativo. No, il punto è un altro. Il fatto è che la condivisione avviene per lo più 355 giorni l’anno e forse, anzi, certamente per 10 giorni possiamo non ottemperare al duro e faticoso mestiere di genitore e godere invece del proprio compagno/della propria compagna riscoprendo i piaceri di tempi passati che non dovrebbero mai passare.

Le mie affermazioni sono spesso forti e mi portano ad avere persino discussioni sotto l’ombrellone di amici al mare: tra moglie e marito non metter dito. Infatti io parlavo con la mia amica, avrei voluto dire al marito impiccione che te lo dico a fa’. A parlarne, tutti tifano la teoria della vacanza condivisa: family family family. Nella pratica, tuttavia, la vacanza children free, le batte tutte: vince sempre su qualsiasi altra formula. Aspetto i miei amici al varco. Stanno partendo per la prima volta in 10 anni, da soli, per una settimana. Torneranno con gli occhi a cuore. Già lo so.

Per me è sempre stato così: una volta al mese almeno, via sola col marito a sognare ed amarci, soli, liberi e belli. L’amore cresce in modo direttamente proporzionale ai giorni di vacanza. Tempo di mettere un piede sul treno/macchina/aereo/nave, che già mi sento una diciottenne in vacanza col fidanzato. Già questo mi basta a farmi innamorare. Spensierati, senza orari, senza esigenze, liberi di fare tutto-quello-che-ci-va. A scriverlo mi sembra un miracolo. E invece si può. Sappiatelo. Poi c’è l’estate, appunto: 1 settimana tutti insieme appassionatamente, e proprio quando lui non ne può più, che si è goduto la mamma, il babbo, la zia, lo zio, il nonno e la nonna, la figlia, ecco che esco io con la carta vincente: 1 settimana soli lui ed io. A dirglielo prima, la reazione è sempre quella del: “nooooo, voglio stare con Viola, non la vedo mai, mi manca” ecc. ecc. A dirglielo dopo la fatidica settimana di c-o-n-d-i-v-i-s-i-o-n-e, mi ama alla follia. E partiamo, soli, come previsto. Abbiamo fatto meravigliose vacanze di famiglia, tutti insieme, come quella in Olanda in bicicletta: Viola aveva 1 anno, e stava in un carretto attaccato dietro alla bici. E’ stato meraviglioso. Oppure quella in Francia in battello e bicicletta….splendida. Ma dopo….via lui ed io da soli. E pensare che per me è un’esigenza. Senza queste pause, potrei deprimermi seriamente. Non rientro nel ruolo “strettamente-unicamente-volontariamente-solo-e-solamente-madre”, mi dispiace, non offendetevi e non offendetemi, sono brava, ho istinto, amo Viola, ma amo anche me e mio marito e se voglio che tutto vada bene in casa, qua i primi a dover esser felici siamo lui ed io. Parliamoci chiaro: genitori repressi = figli repressi. E pensate che ci sono anche genitori che ancora non lo sanno e giocano a fare i felici tutta una vita. Per me, quel che dura tutta una vita, è, piuttosto, il tentativo di esser felice. A volte il confronto quotidiano in famiglia non aiuta. I pensieri e le preoccupazioni neanche. Allora quelle due settimane di vacanza da sola con mio marito, sono proprio il massimo a cui non posso rinunciare. Sarà che noi non litighiamo mai e allora tutto con lui è così semplice. O forse il marito vuole divorziare da me ed io non lo so e faccio la splendida sul mio blog. E magari me lo dice quando siamo in vacanza noi due soli soletti a fare gli innamorati.

Commenti? Qui sotto! (ma appariranno solo dopo qualche ora)

The Blair Mum Project è su Facebook con un gruppo

The Blair Mum Project è su Facebook con una pagina

The Blair Mum Project è su Twitter

Entra nel club, sostieni Linkiesta!

X

Linkiesta senza pubblicità, 25 euro/anno invece di 60 euro.

Iscriviti a Linkiesta Club