THE BLAIR MUM PROJECT: blog di una mamma (e figlia) a LondraLa vera vacanza è senza “smartphone” (ce la farò?)

Oggi ho ripensato alle mie vacanze estive e sono giunta alla conclusione che, sebbene io sia in Italia dal 10 giugno, queste debbano ancora avere inizio. Sono passati 60 giorni da quando sono atter...

Oggi ho ripensato alle mie vacanze estive e sono giunta alla conclusione che, sebbene io sia in Italia dal 10 giugno, queste debbano ancora avere inizio.
Sono passati 60 giorni da quando sono atterrata a Pisa con la compagnia low cost arancione, e non ne ricordo ancora uno passato senza pensieri. Non dovevano essere 2 mesi di vacanza, per carità, mi ero organizzata lavori in tutte le direzioni, dalla hostess a Pitti, al fare i caffé, dalle traduzioni, allo scrivere inviti, e ancora fare mailing list. In mezzo Palermo come rappresentante e coordinatrice giornalisti precari fiorentini e toscani e poi Milano a Radio Deejay per registrare una puntata di una trasmissione che andrà in onda a Ottobre. Sono stata al mare, ai laghi, in campagna, ma più che inondata dal caldo e dall’acqua, lo sono stata dagli emails. Tanti, tantissimi, troppi. Ho deciso infatti che la mia vera vacanza avrà inizio venerdì, quando, con l’amato marito, partiremo per la nostra settima luna di miele: ogni estate ci prendiamo almeno 7 giorni di evasione totale dal mondo. Sarà quella l’occasione per tentare una disintossicazione mai avvenuta sinora: cellulari spenti. Forse dimenticati. Probabilmente perduti. Voglio varcare il confine italiano, priva di mezzi di comunicazione. Il bello è che mi sto chiedendo se ce la farò! Ma è assurdo tutto questo. E’ vero, ho una figlia con cui voglio assolutamente rimanere in contatto giornaliero. Ma basta un solo telefono per questo. O forse anche una cabina telefonica per chiamare tutte le mattine e tutte le sere. I vecchi appuntamenti telefonici che avevamo noi a diciott’anni con i nostri genitori. Mi piacerebbe. Salpiamo da Ancona venerdì mattina alle 11, arriviamo a Spalato lo stesso pomeriggio. Il programma è inesistente, ho solo due esigenze: non voglio valige. No, non è che voglio una valigia piccola. Non ne voglio. Forse uno zaino da 15 litri ecco. Seconda esigenza: vorrei essere passeggera in una moto (a dirla tutta amerei una decappottabile, magari una MG midget rossa). Basta, non ho altro da chiedere. Poi mi va bene tutto: tenda, senza tenda, spiaggia, albergo, bed and breakfast, casa particular, tutto. Che bello abbandonarsi all’ignoto, girare e conoscere, senza possedere nulla, neppure un cellulare. E le foto? Ma a che servono, per distrarti dal momento stesso in cui stai godendo qualche meraviglioso paesaggio? O forse per metterle su qualche social network? o per inviarle agli amici? Come ricordo? Non posseggo ricordi. Gli unici album fotografici che ho, li ho fatti costretta dalla mia stessa invidia per quelli che avevano una vita intera in fotografie, divise per anno, per album, dalla nascita ad oggi. Sono troppo in ritardo. Credo che sopravviverò senza foto. Opterò per le cartoline. Una vacanza all’insegna della non condivisione con il mondo esterno. Voglio capire cosa significa di nuovo assaporare meraviglie e poterle assorbire, tenere sotto la mia pelle, dentro la mia testa ed il mio cuore. Non dirò nulla a nessuno, non scriverò, non fotograferò, non whatsapperò, non facebookerò, non linkiesterò. Insomma, 7 giorni di pura e sacrosanta vacanza (mentale).

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