Preghiera in agosto

La quotidiana violazione dei diritti umani nelle prigioni italiane, lo Stato, le sue istituzioni, i suoi uomini che si ergono ad un livello tale sopra la Costituzione da poter fare davvero, ma dav...

La quotidiana violazione dei diritti umani nelle prigioni italiane, lo Stato, le sue istituzioni, i suoi uomini che si ergono ad un livello tale sopra la Costituzione da poter fare davvero, ma davvero, di tutto all’essere umano privato della propria libertà personale, la custodia cautelare, gli innocenti dentro, i suicidi, l’impunità.

La situazione delle carceri, in tempi di spread e alleanze elettorali è, politicamente, un tema di nicchia: la nicchia radicale. I partiti, o quel che sono diventati, hanno altro a cui pensare. Il massacro non interessa anche perché, dopotutto, non interessa alla “gente”. Così dicono.
Non interessa a quei giustizialisti, magari anche “de sinistra” che citano De Andrè quando fa comodo contro la casta ma non il Faber, cantautore delle galere.
Mi piace pensare ad un Faber oggi che canta coi Radicali, per l’amnistia, con la sua poesia e la sua religiosità cristiana ed anarchica.
Non c’è situazione economica e politica che tenga alla disumanizzazione: chi ha sbagliato deve essere eliminato, nascosto, fatto marcire in galera. Questa società non ha più tempo per lui e poi “perché non vi preoccupate dei disoccupati”. Appunto: c’è sempre qualcosa di più importante di cui occuparsi, anche più importante dell’essere umani e del diritto, unica arma contro gli abusi di potere e la tutela della persona.
Quell’amnistia non è per i detenuti ma per questo Stato, che dovrebbe essere il primo imputato con i suoi rappresentanti ed, invece, è sempre il solito impunito. Quell’amnistia è anche un po’ per le nostre anime da salvare.

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