THE BLAIR MUM PROJECT: blog di una mamma (e figlia) a LondraLa Brigitta che è in tutte noi.

Oggi, tornando a casa dall'ufficio, mi sentivo molto Bridget Jones: scaricata, abbandonata, fradicia di pioggia, con la ruota della bicicletta sgonfia, sola, affamata, un po' ingrassata, triste e a...

Oggi, tornando a casa dall’ufficio, mi sentivo molto Bridget Jones: scaricata, abbandonata, fradicia di pioggia, con la ruota della bicicletta sgonfia, sola, affamata, un po’ ingrassata, triste e anche un po’ inutile. E perché no, anche brutta. Il mio pessimismo cosmico mi ha bussato alla porta ed io gli ho aperto. Gli ho spalancato porta, portone, finestre e braccia. L’ho invitato a riflettere con me sui massimi sistemi: non faccio la ceretta dal ’15-’18, capelli non se ne parla neanche, manicure e pedicure l’ultima volta è stato per il mio matrimonio, shopping rasenta lo zero assoluto, dieta men che mai, sport dimenticati. Ecco. Che razza di donna sono? Oggi volo basso e non vi tedierò più di tanto. Infondo sono sempre reduce dalle 72 ore di clausura, anche se oggi, il muso fuori di casa, l’ho messo. Sono andata a lavorare e bella come il sole, ho esclamato appena arrivata: “Tadaaaa! Ecco a voi la traduzione che vi serviva!” fiera, felice e orgogliosa di aver portato a termine il mio primo lavoro. Sguardi di odio si sollevano, e un eco giunge alle mie orecchie come un fulmine a ciel sereno: ” Hem hem….Allegra, semplicemente…..era.per.l’altro.ieri.” Stomp. Ma come per l’altro ieri, ma non è possibile, ma perché non ne azzecco mai una, e soprattutto, sono o non sono nel mio nuovo meraviglioso ufficio del mio amico P. a cui, se me lo chiedesse, potrei tradurre tutta la Bibbia dal sanscrito solo per accennare alla mia eterna riconoscenza nei suoi confronti? Faccio quello che posso, rimbellisco la mia traduzione, la passo comunque a chi deve averla e poi m’infilo nel loro meeting, perché da qualche parte devo rifarmi. E siccome scrivo alla velocità della luce, faccio il resoconto della riunione. Parola per parola. E che qualcuno lassù me la mandi buona. Quindi mentre torno a casa guardando le gru che costruiscono nuovi palazzi grigi e altissimi, e m’infradicio di quella sottile pioggerellina che casca orizzontale, con la ruota della bici a terra, penso che non avrò neanche il tempo per un bel bagno caldo visto l’utlimissimo entusiasmo di Viola per Ulisse, Polifemo e l’intera Odissea. Devo studiare. Il marito che fa numeri, ne ha fatti parecchi recentemente, ma il numero più bello è stato quello di ieri, data per noi fatidica questo 27 settembre che ci porteremo dietro a vita, lui è rimasto a dormire in ufficio. Dice. Fatto sta che stasera oltre a ricevere la spesa dalla fattoria nella campagna inglese che con 60 euro la settimana ci campo 10 giorni, ecco un bel mazzo di fiori. E’ la sua grande aziendona che si scusa per aver sottratto, rapito, schiavizzato il marito numero 1. A questo proposito, consiglio il seguente imperdibile filmato, cliccate qui. O forse è tutta una congiura e c’ha l’amante? Ma allora posso farmelo anche io l’amante? Mando fiori anche io? Ma magari ce l’avessi, ma magari mi mandasse i fiori. Va bene, adesso però basta, pensierino della sera: qualcuno mi dica di ripigliarmi. Grazie.

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