Beautips“La tesi di laurea? L’ho comprata”

MILANO. "In che università ti sei laureato?" Ricorre spesso questa domanda ai colloqui di lavoro, soprattutto dopo il caso di Cosenza: della serie abbiamo scoperto l'acqua calda. Ma si sa, niente c...

MILANO. “In che università ti sei laureato?” Ricorre spesso questa domanda ai colloqui di lavoro, soprattutto dopo il caso di Cosenza: della serie abbiamo scoperto l’acqua calda. Ma si sa, niente ci stupisce e lo sapevamo già; eppure giornali e tv ridondano alla notizia shok. A quanto pare, ben 72 studenti si sarebbero laureati falsificando esami universitari. Sotto inchiesta laureati, laureandi, un tutor e due impiegati amministrativi della facoltà di Lettere dell’Università della Calabria. Le indagini hanno avuto inizio – pensate un po’ – dopo la denuncia del Preside di facoltà, Raffaele Perrelli, che nel corso di una seduta di laurea non riconobbe come sua la firma apposta in uno degli statini inseriti nel fascicolo di un candidato. Robe da pazzi, no?

Ora, chiaramente, non tutti gli ambienti universitari hanno le possibilità circostanziali per giochetti del genere; ma esistono mooooltissime altre scorciatoie per rendere gli anni universitari più leggeri.

TESI COPIA-INCOLLA – Secondo un’indagine della società francese Six Degres, che ha analizzato gli elaborati disponibili nel web, in Italia una tesi su due conterebbe almeno il 5% delle parti copiate. Una brutta abitudine che in Germania, per esempio, ha portato alle dimissioni l’ex ministro della Difesa tedesco, Karl-Theodor zu Guttenberg, accusato di plagio nella sua tesi di dottorato. Con google translate, poi, il copia e incolla si è evoluto. Ora c’è il copia e traduci. Semplicissimo e totalmente antisgamo: prendi un sito cinese/francese/americano/brasiliano/tutto-quello-che-vuoi, lo butti in google translate e, bam, pronto! Ovvio è che la traduzione non è perfetta, per cui serve un minimo di sforzo per scrivere tutto in un italiano decente.

COMPRAVENDITA DI TESI – Ma nel nostro Paese c’è un’altra prassi con cui studenti e insegnanti si trovano a convivere quotidianamente: la compravendita delle tesi di laurea. Per ottenere il tanto sospirato pezzo di carta, si ricorre anche all’acquisto di una tesi completa, con tanto di bibliografia e ringraziamenti (ringraziamenti?!). Il fenomeno non si nasconde dietro falsi nomi, incontri fortuiti o passaparola bisbigliati, ma viene vissuto alla luce del sole. Gli annunci sono fisicamente visibili nei corridoi, sui muri delle varie facoltà, e pure sulle bacheche ufficiali. In alcuni casi, si garantisce affidabilità, in altri una garanzia di esperienza nel campo. Il web, d’altra parte, consente di avere un’ampia scelta di venditori: la tesi si può commissionare in tutta Italia, indipendentemente dal luogo di residenza, tanto il materiale viene spedito via mail e i pagamenti sono elettronici. Ma quanto si guadagna? Mediamente tra gli 800 e i 3500 euro al mese. Indicativamente un tesi di laurea sperimentale costa 1500 euro, quasi 15 euro a pagina. E se hai fretta, il prezzo sale.

SOFTWARE ANTI-PLAGIO – Il prezzo delle tesi aumenta poi nel caso in cui lo studente appartenga a un’università in cui sono attivi dei software anti-plagio. In questo caso ci sono tre possibilità: testi originali, copia e traduci, o rielaborare altri testi.

Navigando in rete, si trova di tutto. Anche studenti con spirito imprenditoriale moooolto precoce. Qui il video-promo di una ragazza appena diplomata che cerca di vendere la sua tesina di maturità.

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