è stata pubblicata ieri la Carta d’Intenti della coalizione di centrosinistra, scritta da Bersani, Nencini e Vendola. Ci sono alcuni punti che mi sembra interessante sottolineare.
– il primo punto risponde alla domanda che tutti voi vi sarete fatti: ma chi cazzo è Nencini?? Trattasi di Riccardo Nencini, segretario del Partito Socialista Italiano, minuscola formazione socialdemocratica che nel 2013 sarà alleata del PD. Ora, io non ho nulla contro Nencini né contro i 27 iscritti del PSI, ma un’osservazione devo farla: era veramente necessario allearsi con un partito del genere? Domanda retorica, ovvio, non era e non è necessario, il PSI non supera l’%: in sostanza, non esiste. è quindi politicamente incomprensibile che Bersani e Vendola abbiano deciso di aggregarlo alla coalizione: il centrosinistra non ne trae alcun vantaggio, mentre Nencini ottiene una visibiiltà enorme e una presenza nell’eventuale governo decisamente sproporzionata rispetto alla sua reale forza elettorale. Il lato tragicomico è che quest’alleanza ha firmato una Carta in cui ci si dichiara contrari alla ripetizione delle vecchie pratiche di lottizzazione del Governo: la stessa alleanza che include un minuscolo movimento per permettere a Nencini di poter continuare ad usufruire dei finanziamenti che la legge garantisce ad ogni partito.
– Ormai è ufficiale, Bersani vuole governare con l’UDC. La cosa era nell’aria già da parecchio tempo, in verità: la notizia è che Vendola non è più contrario, avendo firmato la Carta. Vi si legge infatti:
Qui vive la ragione più profonda che ci spinge a cercare un terreno di collaborazione con le forze del centro liberale. Per questo i democratici e i progressisti s’impegnano a promuovere un accordo di legislatura con queste forze, sulla base della loro ispirazione costituzionale ed europeista e di una responsabilità comune di fronte al passaggio storico, unico ed eccezionale, che l’Italia e l’Europa dovranno affrontare nei prossimi anni.
C’è una seconda notizia: per Bersani & co. l’UDC è un partito liberale. Direi che è il caso di chiamare in fretta un’ambulanza. Il PD decide quindi coscientemente di mantenere in vita un residuo della politica democristiana come Casini, un politico che non rappresenta nessuno eppure è cercato da tutti. C’è da dirlo, il leader dell’UDC è probabilmente il politico più intelligente in circolazione: vale il 5% eppure riesce a vendersi e ad essere presentato come l’ago della bilancia.
– Questo è il punto secondo me più importante: da quel che si legge è evidente che le primarie per Bersani e Vendola sono semplicemente uno specchietto per le allodole. A prescindere da chi vinca le alleanze sono già state predisposte: tutti insieme appassionatamente con i preti. Prima ancora che si conosca l’identità del candidato premier. Prima ancora che si sappia qualcosa sul programma elettorale. La Carta d’Intenti persegue scopi anti-renziani: se infatti il sindaco di Firenze dovesse vincere le primarie, probabilmente si alleerebbe non con l’UDC, ma con Fermare il Declino, il movimento promosso, tra gli altri, da Michele Boldrin ed Oscar Giannino. L’unico movimento genuinamente liberale, un movimento che quindi Bersani e Vendola vogliono tenere lontano a tutti i costi, preferendogli l’accordo con Casini.
In sostanza PD, SEL e PSI stanno cercando di fondare con l’UDC una nuova area politica, statalista e autoritaria, capace di vincere ma incapace di governare. Una grosse koalition all’italiana, appoggiata dalla Chiesa e dalle banche, con Monti o Passera a capo del governo.
Auguri.