Cyber WarfareAumenta l’utilizzo della sorveglianza elettronica da parte del Dipartimento della Giustizia americano

Negli ultimi anni le persone monitorate attraverso la sorveglianza elettronica sono aumentate notevolmente. Ad essere raccolti sono soprattutto i metadati –cioè le informazioni sulla comunicazione ...

Negli ultimi anni le persone monitorate attraverso la sorveglianza elettronica sono aumentate notevolmente. Ad essere raccolti sono soprattutto i metadati –cioè le informazioni sulla comunicazione attraverso telefoni e internet– che sono soggetti ad una legislazione meno restrittiva rispetto alle intercettazioni totali del contenuto.

Il Dipartimento di Giustizia statunitense sta autorizzando la sorveglianza elettronica nei confronti di un numero sempre maggiore di persone, tanto che tra 2010 e 2011 i soggetti coinvolti sono stati più numerosi di quelli dell’intero decennio precedente. A darne notizia è l’ACLU, American Civil Liberties Union, che ha richiesto ed ottenuto i dati appellandosi al Freedom of Information Act.

Le statistiche si riferiscono ad un tipo di sorveglianza elettronica in particolare: quella senza mandato, da applicare a telefoni e computer attraverso i cosidetti pen register e i trap and trace, dispositivi fisici o virtuali capaci di registrare le informazioni riguardo le connessioni in entrata e in uscita ma non i contenuti stessi della comunicazione. Con questo tipo di sorveglianza è possibile tracciare tabulati telefonici, confrontare orari e durata delle chiamate, capire se le chiamate hanno ricevuto risposta, ecc.. Inoltre, dall’entrata in vigore dell’U.S. Patriot Act, è possibile monitorare le informazioni legate ai computer come indirizzo IP, nome dei siti internet, intestazione delle email e così via.
Tutte informazioni, secondo il diritto statunitense, non protette dal diritto alla privacy. È per questo che le forze di polizia e le agenzie investigative possono ricevere l’ok con una procedura molto più semplice rispetto ad intercettazioni totali. E vista la mole di metadati, tra cellulari, social network e caselle di posta elettronica, spesso questi sono già sufficienti per una chiara analisi del soggetto. Non c’è bisogno di un mandato e l’individuo monitorato non è indagato, è semplicemente “rilevante ai fini dell’investigazione”.

Dati ed elaborazione grafica: ACLU

A dimostrare l’importanza delle informazioni acquisite sono proprio il numero delle stesse. La sorveglianza telefonica è aumentata di più del 60% negli ultimi tre anni; quella su internet e i computer del 361% per lo stesso periodo.
Si parla di circa 45.000 persone monitorate ai fini dello svolgimento delle varie indagini commissionate dalle agenzie statunitensi. L’FBI, l’U.S. Marshall Service, per esempio; oppure la DEA –l’agenzia antidroga– o l’ATF –l’agenzia preposta al controllo delle armi da fuoco, l’alcool e il tabacco–, che di tutte le agenzie è quella che maggiormente fa uso di questo tipo sorveglianza elettronica.

I numeri (50.000 persone su una popolazione di 300 milioni di abitanti) sono minimi, ma comunque rilevanti se non altro per la loro ascesa esponenziale degli ultimi anni. L’utilizzo massiccio e sconsiderato dei mezzi di comunicazione, da cellulari ai computer e dei servizi su di essi offerti, dai programmi dello smartphone ai social network, rende vulnerabile l’indagato e chi gli sta vicino; facilitando il compito a chi prova a combattere il crimine.

Alcuni sono molto critici a riguardo, perché il confine tra privacy e controllo si sta sposta verso quest’ultimo. Il fatto che per molti anni questi dati siano stati comunicati solo parzialmente e che il Patriot Act abbia aperto la strada al monitoraggio su internet ha alimentato le preoccupazioni di chi vede questa situazione come un abuso.
È anche vero, come molti altri credono, che questi metodi possono facilitare la sicurezza di città e Stati. Gli effetti sulle indagini sono indubbiamente positivi e hanno portato ad arresti più veloci e a prove accusatorie o scagionanti maggiormente verificate.
L’equilibrio, quindi, può rimanere solo nel rispetto delle procedure e nelle leggi, in modo che tutti possano mantenere la fiducia nel sistema della giustizia statale. Sistemi di rendicontazione, di controlli e contrappesi e leggi come il FOIA devono operare con la massima efficienza per realizzare questo obiettivo.

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