Stamani sveglia alle 8.20….un’ora in ritardo sulla tabella di marcia. Ma proprio non ce la potevo fare. Altro che tabella di marcia, qua sono in ritardo sulla vita. La norma è diventata lavorare fino alle 2 di notte. Quindi 5 ore di sonno. Poi crollo verticale il venerdì, riposo assoluto il sabato, la domenica, e il Lunedì si rinizia. Stamani, povera Viola, l’ho praticamente vestita mentre dormiva, imboccata mentre la vestivo, pettinata andando a scuola. Ritardo. Nota. Cartellino rosso. Merenda nello zainetto: biscotti. Sbagliato, non sono ammessi. Solo frutta. “Miss Bottone ma sono biscotti con la frutta, lo vede c’è l’uvetta?”. Niente, non attacca. Bene, anzi, male, ma chi se ne frega, corro al lavoro, e nel tragitto cerco di recuperare qualche rapporto umano ormai perduto. Sono energica, questo è il momento per chiamare la nonna, quella un po’ pazzerella. “Pronto nonna? ciao, come stai!” “Ciao amore, da dove mi chiami, dal computer o dal telefono?” caspita, mica tanto pazzerella la mia nonnina, anzi, piuttosto ardita. Parliamo del più e del meno, il sole splende, sono in ritardo ma non al lavoro, solo su tutto il resto della mia vita. Provo a raccontare a mia nonna che ieri è stata pubblicata un’intervista su di me, che mi ha fatto una mia amica, ma forse lei non capisce, perché è tutto web, e per lei è troppo. Beh, a volte anche per me. Qua, nel mio nuovo splendido ufficio, parlano tutti strano: ciao Allegra, facciamo un “google hangout” ci sei? ma come “google hangout”, io sto qua, perché mi vuoi mettere là? La comunicazione sta cambiando, ed io le corro dietro. Qua a Londra succedono cose strane. Ieri sera ad esempio con la mia amica dai capelli gialli e gli occhi blu, siamo andate ad una live exhibition di un’artista dai capelli rossi: avvolgevano davanti ai nostri occhi, strumenti musicali in filo di rame. Come i capelli dell’artista. In una sala tutta in legno, che avvolgeva a sua volta tutti quanti noi. E’ stato molto bello, anche se non capisco come siano potuti andare avanti tutto il giorno. Poi Viola che esclama “Mamma, tu non sei gentile e bella, tu sei pazza e bella”. Ma allora ho preso dalla nonna, oddio, anche io finirò con l’incubo del “tipo del piano di sopra” che entra di soppiatto in casa e le ruba 5 ml di latte? speriamo di no. Il mio amico che lavora davanti a me, mi parla del suo approccio filosofico alla vita, molto romano. Non so se riesco ad esprimere il concetto che sta alla base del suo pensiero, è molto complesso e mi ha aiutata in molti casi difficili della mia esistenza. E’ difficile arrivare a queste conclusioni nella vita, ma lo ritengo necessario. Infondo, ciò che ci rende davvero felici, è l’accettazione della realtà per quello che è, lo sguardo sulle cose della vita con distacco, per poter avere la giusta prospettiva e saggezza necessarie ad andare avanti, vivendo e non sopravvivendo. Allora chiamo in gioco Lillo e Greg, perché alla fine, quel che pensa il mio amico, e quello che penso io, è che va sempre tutto bene. In un modo o nell’altro.
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