THE BLAIR MUM PROJECT: blog di una mamma (e figlia) a LondraCronaca approfondita delle metafore di Renzi e di Bersani

Sono a Londra e seguo il dibattito da un bar a brick lane col mio fedele compagno di questa avventura Cosimo Pacciani ed I nostri membri del comitato Londra per Matteo Renzi. Siamo entusiasti e car...

Sono a Londra e seguo il dibattito da un bar a brick lane col mio fedele compagno di questa avventura Cosimo Pacciani ed I nostri membri del comitato Londra per Matteo Renzi. Siamo entusiasti e carichi, curiosi e spaventati, uniti e più italiani che mai. Siamo solo all’inizio e il tono della voce denota ancora poca convinzione, timore, il segno evidente della battaglia finale o come dice la Maggioni, confronto finale.

Renzi parla da padre ma anche da figlio. Parla di evasione fiscale. Bersani parla di passerotto in mano e tacchino sul tetto. Sarà che sentire convinzione e passione nella voce di Matteo ( e non tacchini o passerotti) lo fa sembrare l’unico candidato possibile e plausibile.

Sarà che Bersani parla utilizzando strane metafore. Adesso siamo al mandolino. Da tenere con una mano però perchè l’altra tiene già il passerotto. Arriviamo alla Palestina. Bersani vuole la firma. Soluzione immediata. Ma culturalmente inutile o comunque non risolutiva in modo definitivo. Matteo ribatte con la questione iraniana. Parla di donne, donne oggetto. Negli Stati Uniti d’Europa. Nel 2012. Come può non trovare il mio appoggio? Sud. Parla Matteo.

Raccomandazioni. Il problema italiano. La mancanza di investimenti dei fondi europei, o di investimenti sulle idee. Bersani d’altro canto ha iniziato il suo film splatter e pulp con braccia tagliate e da ricucire: la sua idea di sud, la sua idea d’Italia. Ma l’Italia cos’è, una metafora continua? Gli esempi per raccontarla non mancano, esempi concreti di problemi reali. Adesso si passa ai vitalizi, e Matteo rende chiara la sua volontà di abolire il finanziamento ai partiti pubblici. Trasparenza e Freedom of Information Act. Pubblicità. I candidati si scaldano!

Conflitto d’interesse. Intanto la mia pizza e birra non arriva. Vabeh, qui intanto si tolgono le colpe. Eh no caro Bersani. Non c’è la legge sul conflitto d’interesse in UK. Ah no? Certo che c’è. Ma poi che significa non ci si mette le dita nel naso? Se intendevi che non c’è una legge sul mettersi le dita nel naso, beh, ti do ragione, no, non c’è, ci sono solo dei buoni consigli sul Galateo. Ma qui, non si parlava di conflitto d’interessi? Matteo va dritto al punto e fa nomi e cognomi: conflitto d’interesse = ex presidente del consiglio.

È arrivata la pizza. L’ho mangiata. Mancava la coca cola con le bollicine. È arrivata pure quella. Allora con un passerotto in una mano, un tacchino nell’altra e pure il mandolino, rinizio a scrivere il mio blog e twitto pure. Fenomenale. Allora, riprendiamo le fila del discorso. Siamo ai comitati, Milano x Renzi col mitico Mattia, Palermo x Bersani. Body language: i candidati non si guardano. Bersani garantisce al mondo la sua capacità governativa. Piccolo, stacco, pubblicità. Porta a porta, immagini orribili di maschera-santanché-sono-figa-voto-Berlu-odio-il-mondo-ce-l’ho-solo-io. Riprende il confronto. Il comitato Palermo fa domanda su mafia e legalità. Risponde Matteo. Riprende il suo viaggio in camper, la sua ultima meta. Riferimento a Impastato. Adesso : dare più mezzi, al sud in primis, combattere l’illegalità, ci vuole una scommessa educativa generazionale, programmi di lotta criminale nella scuola. Entrare nelle scuole è un modo per combattere le mafie. Bersani al Nord: basta stereotipi. Diamo una mano al Sud. Il Segretario raccoglie applausi in studio. Si passa alle domande brevi. Governo Bersani, Governo Renzi, alleanze. Matteo, UDC deve stare fuori, soprattutto quella siciliana. Quanti ministri e quante donne: Matteo dice 10. Donne: 5 e 5. Bersani dice 20 persone. Metà uomini e metà donne. Quali sono le prime tre cose che farete? Bersani: 1. Figli di immagini sono Italiani. 2. Una norma seria anti mafia. 3. Lavoro e piccola imprese. Renzi: 1. Lavoro come riforma delle regole, 60 articoli traducibili in inglese. 2. Lavoro vuol dire abolire burocracy. 3. Piano innovazione digitale. Primi 100 giorni: Matteo vuole civil partnership. Bersani: legge contro omofobia. Civilizziamoci! Dati sulle violenze sulle donne. Bersani: progetto di legge che ridefinisca il sistema delle pene. Renzi: chiamate le cose con il vostro nome, non sono omicidi passionali, il problema è culturale. E poi cita il mio bel discorso alla Leopolda: il numero di donne che lavorano in Italia dai 25-45 è il più basso d’Europa. Mi sono distratta un attimo ne Bersani torna pulp: i morti annegati nel mediterraneo. Ho perso qualche cosa? Ognuno chiede scusa a chi vuole, tra papi preti e fratelli, qua si piange tutti. Scrivo dando per scontato che chi mi legge, se mi legge, ha ben chiaro in mente il confronto. Scrivo in diretta. Appello finale. Tornate a votare! La politica non deve guardare solo al passato, ma anche al futuro, quello dei nostri figli. Provare per credere. Bersani: aiutiamo chi ha più problemi. La storia della bambina con la bambola dai capelli rossi e la mamma infermiera ci commuove, ma questo non è un film! Svegliaaaaaaaa, sembra un’apologia dell’Italia e invece è il nostro paese. Pragmatismo. Ci vuole pragmatismo. Grazie.