Pagare gli interessi sul debito con nuovo debito. A chi poteva venire in mente di strutturare così il salvataggio di un’azienda in profondissima crisi? A un usuraio, direbbe l’uomo della strada. No, invece, è il governo dei tecnici. Nello specifico, il tecnico più tecnico di tutti: Vittorio Grilli. Il ministro dell’Economia sta personalmente curando il dossier del salvataggio di Banca Mps.
Dopo essere stato fermato dalla Commissione europea perché voleva far prendere al Tesoro azioni Mps a prezzi quattro volte maggiori di quello di mercato, ha tirato fuori dal cappello un’altra brillante trovata riguardo al modo in cui Montepaschi pagherà gli interessi sui 3,9 miliardi di euro di prestiti statali (i cosiddetti “Nuovi strumenti finanziari”, più noti come Monti bond).
Un emendamento bipartisan (Pd e Pdl) stabilisce che: 1) gli interessi (circa 10% annuo) sono pagati in forma monetaria fino a concorrenza degli utili 2) «Gli eventuali interessi eccedenti il risultato dell’esercizio sono corrisposti mediante assegnazione al Ministero del corrispondente valore nominale di Nuovi Strumenti Finanziari di nuova emissione o di azioni ordinarie di nuova emissione valutate al valore di mercato». Dunque, i Monti bond produrranno interessi, che verranno pagati emettendo altri Monti bond e tutti insieme produranno altri interessi…
Si deducono due cose: 1) che viene legalizzato l’anatocismo di Stato e lo si applica a una banca, dopo che per anni sono state le banche ad essere condannate per anatocismo: al prossimo giro, perché non estendere l’idea anche al settore privato? 2) che non c’è un tetto preciso agli aiuti di Stato a Mps: si parte da 3,9 miliardi ma con gli interessi e gli interessi sugli interessi dove si arriverà, se la banca senese faticherà a riprendersi?
Così facendo, da un lato si vuole evitare una rapida diluizione della Fondazione Mps sperando nel miracolo (il tributo da pagare al Pd), dall’altro il Tesoro vuole rinviare nel tempo la presa del controllo di Mps, che farebbe salire il debito pubbico. Al Tesoro, probabilmente, pensano di essere più furbi degli altri governi che si sono invece accollati esplicitamente le banche che non stavano più in piedi. Va benissimo: fingiamo pure che lo Stato non sia il garante e l’azionista di controllo de facto della banca senese. Ci si ricordi, però, che quelli che hanno portato Mps nella situazione in cui è, pensavano di essere più furbi degli altri banchieri.
Twitter: @lorenzodilena
P.S. Gli amici più smaliziati mi fanno notare che la modalità interessi-pagati-con-nuovo-debito è conosciuta nel mondo della finanza come Pik – Payment in kind loan, tipologia di debito high yield molto amata dai finanzieri più spericolati. Pare di capire, quindi, che per Rocca Salimbeni Vittorio Grilli abbia scelto una cura omeopatica. In dosi da cavallo.