Fisco e sviluppoSe la sinistra capisse Ichino vincerebbe (e cambierebbe il paese)

Al liceo, quando si decidono tante cose, non sono “diventato di sinistra” perché, in fondo, mi riconosco nel ritratto dello spirito “lombardo veneto” di cui hanno parlato oggi su Linkiesta sia una ...

Al liceo, quando si decidono tante cose, non sono “diventato di sinistra” perché, in fondo, mi riconosco nel ritratto dello spirito “lombardo veneto” di cui hanno parlato oggi su Linkiesta sia una bellissima scoperta come Federica Piran che Marco Alfieri, che una scoperta non è.

Ovviamente è una generalizzazione quella che faccio adesso, ma di una (certa) sinistra mi ha dato sempre fastidio il mettere il moralismo prima delle capacità e la supponenza culturale.

Tutti e due falsi miti a mio avviso, perché la politica deve essere capacità di cambiare le cose partendo dalla realtà, in modo non ideologico cercando di combinare equità e crescita economica, libertà di impresa e giustizia sociale, diritti e doveri, libertà e legalità. Ma è inutile che continui io perché Pietro Ichino, dalla Leopolda, questa sera secondo me ha fatto un discorso molto importante e non solo per la sinistra italiana.

Secondo me se la sinistra capisse Ichino vincerebbe (e cambierebbe il paese). Buona visione, ne vale la pena.

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