Non so se vi capita mai, a me regolarmente tutte le sere: torno a casa dal lavoro, gioco con Viola, preparo la cena, torna l’Uomo dei numeri, ci mettiamo a sedere per mangiare e….no no no, non è proprio così. Vediamo….rinizio. Dunque…torno a casa dal lavoro, non gioco con Viola perché detesto giocare, quindi continuo a lavorare, oppure dormo per 15 ore di seguito, non preparo da mangiare, torna l’Uomo dei numeri e cucina per me e Viola, fa mangiare Viola, la lava, la mette a letto, le legge la storia, poi si siede a tavola con me e fa mangiare anche me. A parte suddetta sequenza, quello che volevo raccontarvi è che proprio sul più bello, mentre sono lì che mi sto gustando il cous cous col pollo in teryaki o con i cipollotti, o il salmone al forno e riso basmati, magari con una bella birra ghiacciata, si insomma, rendo l’idea di qualcosa di veramente delizioso, ecco una vocina innocente giungermi alle orecchie con una forza spiazzante: “Mamma! devo fare la popoooooooooooooooo”. Dal suo lettuccio caldo e gonfio di piumone. Puntuale. Tutte le sere. Alle 9.15. Tag Heuer la vorrebbe come meccanismo dentro uno dei suoi orologi. GR1 Flash rimetterebbe l’ora tutte le sere. Quella magna, ingoia e produce. Mentre io mangio. Ma perché? Ascoltatemi bene, i figli so’ piezz’e core, ma chi non li ha, non li faccia. O se li vuole fare, non vaneggi, ma sia razionale: i figli sono un impegno. E non solo perché nel bel mezzo della tua cena romantica richiamano la tua attenzione con esigenze fisiologiche, ma perché necessitano amore, buon esempio (che io non so dare) e un carattere di ferro. Il tuo. Esempio: quando Viola è in punizione, non le faccio guardare la televisione, che poi oggi si traduce in computer. Ma poi le ore passano, in mezzo succedono tante cose, se riesci a farle tutte è davvero incredibile, torni la sera a casa stanco, distrutto, e ti concedi quei due minuti di pace piazzando la figlioletta al tuo computer a guardare Ariel/l’universo/gli Dèi greci. E in quell’istante l’esserino piccolo piccolo ti guarda con sincerità disarmante chiedendoti: “Mamma, ma non ero in punzione?”. E tu vorresti tanto esserti sbagliato, vorresti tantissimo non avergli tolto il computer/televisione dal suo parco opzioni-di-intrattenimento-a-favore-della-mamma-che-si-deve-rilassare-oh-sì-si-deve-proprio-rilassare-tantissimo. E così la punizione non è più per il pargoletto, bensì tutta tua, che ti tocca gestire lagne, bizze, pianti, urla per il mancato svago assolutamente passivo, ed inventarti un’opzione che va dal A)giocare B)disegnare C)leggere D)giocare a nascondino. Se poi sei proprio perfida fino infondo, opti per la soluzione E) cioé, il secondo bagnetto della giornata. Bollente. Così ne esce liquefatta e andrà stordita immediatamente a letto. No. Non sono cattiva. E’ semplice istinto di sopravvivenza. Traduco quel che leggereste in tutti i libri ipocriti scritti da pediatri e psicologi sul “Come essere una mamma perfetta e capire i bisogni di tuo figlio”. Cioé i tuoi. Allora risparmiate e leggete qua. Bagnetto caldo = sonno assicurato/pace/relax/silenzio/paradiso. Il punto è come resistere ai propri figli. Non che io viva male l’esser mamma, è che vivo benissimo il non esserlo. Cioé al lavoro, fuori con le amiche, alle feste, in trasferta. Da sola. Che vi devo dire. Secondo la mia amica Chiara, ognuno di noi ha un personaggio modello, a cui si ispira. Il nostro è decisamente Re Julian. Che c’entra, poi ci sono quei momenti meravigliosi in cui tua figlia ti guarda e ti dice: “Mamma, basta, adesso il capo dell’Italia voglio esserlo io, ci sono troppi maschi, c’è bisogno di più femmine”. Ecco, allora lì pensi che il mondo sia stato giusto con te e che come tua figlia non c’è davvero nessun altro. Che poi tutto questo vantarsi dei propri figli, è un mancato vantarsi di noi stessi, lo sapete vero? Cioé ci facciamo belli attraverso loro. Niente di più sbagliato, ma la vanità ci colpisce tutti quanti, nessun escluso. Ed è per questo che bisogna stare davvero attenti a non fargli il lavaggio del cervello. Come faccio io, che appena tornata dalla Leopolda mi sono riguardata il video del mio discorso con Viola che dormiva accanto a me nel lettone. Dopo qualche battuta, Little Miss Sunshine apre i suoi occhioni belli ed esclama “Mamma!” riferendosi al video. Il giorno dopo lo sapeva a memoria. Ripeteva a tutti che c’era bisogno di servizi. E la gente non capendo con chi aveva a che fare, pensava si riferisse ai bagni. La poverina invece sosteneva la teoria della madre, che sarei io, e per servizi intendeva asili e tutto quello che dico nel mio discours. Non contenta è andata in camera sua ed ha “scritto” una lista di cose che sarebbero servite al paese affinché funzionasse meglio. Incapace di scrivere (ha 4 anni), mi ha fatto stilare suddette proposte : 1. più asili gratis 2. strade più pulite 3. io dico a tutti cosa fare 4. giochi per i bambini 5. più giardini gratis per i bambini 6. più prigioni per i ladri che rubano. Non fa una piega. Viola for president, e che no?
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