Ben conscio del fatto che oggi non si fa altro che parlare dello “spettacolo” (una volta era informazione) di ieri su La7, con la premiata ditta Santoro-B.-Travaglio, voglio esprimere la mia totale adesione a quel movimento d’opinione che vuole inserire Internet nella futura agenda di governo.
Certo, di agende ne abbiamo avute, ma almeno in termini di contenuti digitali, non hanno soddisfatto i nostri palati. Banda larga, Wi-fi e Opengov rappresentano i futuri pilastri che ci consentiranno una ripresa economica, e dare così uno schiaffo alla recessione impostaci dagli esecutivi che fin qui c’hanno (mal)governato, lasciandoci in eredità dei fenomeni come corruzione e burocrazia.
Ecco uno stralcio della rassegna stampa di Agorà digitale:
In Italia, invece, per garantire più trasparenza in vista delle elezioni politiche e della futura formazione di Governo, sta trovando sempre più consensi l’appello “Democrazia 2.0”, affinché siano adottati esempi di Governo Aperto, la Rete sia davvero neutrale, e tutte le informazioni della pubblica amministrazione siano accessibili sul web. La petizione, che può contare sulla presenza di nomi illustri, sta ricevendo anche l’attenzione di esponenti politici. Finalmente quindi, l’innovazione rischia di essere messa nell’agenda politica
Quello che si chiede, dunque, è un cambio di mentalità, affinchè Internet venga considerato un bene comune, e grazie al suo pieno sviluppo, avere finalmente dei governi trasparenti ed efficienti, ed una pubblica amministrazione di aiuto e sostegno alla collettività, che faccia l’interesse di famiglie ed imprese. Anche su questi temi, si giocano le future elezioni politiche.