La carica di Senatore a vita è una carica cui accedono di diritto, salvo rinuncia, gli ex Presidenti della Repubblica (articolo 59, comma 1 della Costituzione) e inoltre il Presidente della Repubblica in carica può nominare fino a cinque Senatori a vita per alti meriti in campo sociale, scientifico, artistico e letterario (comma 2). Negli anni vi sono state diverse interpretazioni dell’articolo 59 della Costituzione da parte dei vari Presidenti della Repubblica: chi sosteneva che cinque doveva essere il numero massimo di Senatori a vita presenti in Parlamento, e chi sosteneva che cinque era il numero dei Senatori a vita nominabili da ogni Presidente.
Luigi Einaudi, tra gli altri, nominò Senatore a vita Arturo Toscanini (direttore d’orchestra, il quale rinunciò alla nomina il giorno dopo), Pietro Canonica (scultore) e Luigi Sturzo (sacerdote e politico) per un totale di 8 Senatori. Giovanni Gronchi nominò soltanto Giuseppe Paratore (per meriti in campo scientifico e sociale). Antonio Segni ne nominò tre: Cesare Merzagora, Ferruccio Parri e Meuccio Ruini, tutti in campo politico. Giuseppe Saragat ne nominò quattro tra i quali l’industriale Vittorio Valletta e il Premio Nobel per la Letteratura Eugenio Montale, oltre a Pietro Nenni e Giovanni Leone. Quest’ultimo, Leone, succedette Saragat alla Presidenza e nominò soltanto un Senatore a vita, un politico: Amintore Fanfani. Sandro Pertini ne nominò cinque tra cui l’attore Eduardo De Filippo il critico letterario Carlo Bo e il giurista e filosofo Norberto Bobbio. Francesco Cossiga ne nominò cinque di cui soltanto uno fuori dal campo politico, Giovanni Agnelli, mentre gli altri tutti politici per meriti sociali: Giovanni Spadolini, Giulio Andreotti, Francesco De Martino e Paolo Emilio Taviani. Da non dimenticare però i rifiuti a Cossiga da parte di Nilde Iotti e Indro Montanelli. Oscar Luigi Scalfaro, facente fede alla prima interpretazione dell’articolo 59 della Costituzione non nominò nessun Senatore a vita, mentre il suo successore Carlo Azeglio Ciampi nominò Senatore a vita Rita Levi-Montalcini e Mario Luzi, oltre ad altri tre di estrazione politica: Emilio Colombo, Giorgio Napolitano e Sergio Pininfarina.
E infine, arriviamo ai giorni nostri, Giorgio Napolitano il 9 novembre 2011 nominò Senatore a vita Mario Monti per meriti in campo scientifico e sociale. Da tanti interpretata come un’azione politica per permettere al Professore di salire a Palazzo Chigi senza tante preoccupazioni, Mario Monti ora è nel pieno della sua campagna elettorale impegnato a costruire la lista che porterà il proprio nome e facendo campagna elettorale con termini che poco si addicono ad un Senatore a vita.
Attualmente in carica vi sono quattro Senatori a vita: Giulio Andreotti, Carlo Azeglio Ciampi, Emilio Colombo e Mario Monti. Giorgio Napolitano è al termine del suo mandato e, secondo quanto ha dichiarato, non intende prolungare il suo mandato.
Penso che altri nomi sarebbero stati più azzeccati per un ruolo simile rispetto alla scelta di Mario Monti: Carlo Rubbia (fisico), Riccardo Giacconi (astrofisico), Dario Fo (drammaturgo, attore, scenografo), Mario Renato Capecchi (genetista), Margherita Hack (astrofisica e divulgatrice scientifica), Carla Fracci (ballerina), Umberto Eco (semiologo, filosofo e scrittore) e tanti altre personalità che spero scriverete e suggerirete nei vostri commenti.