Stando alle ultime dichiarazioni del sindaco di Quinindè, Manuel Casanova, l’uomo si è presentato come un venditore ambulante di succhi di frutta, come tanti se ne incontrano ai comizi e alle manifestazioni di questa campagna elettorale. Si è fatto strada fra i militanti di Alianza Pais che aspettavano l’arrivo di Rafael Correa, attuale presidente e ricandidato alle elezioni del 17 febbraio. A quel punto lo squilibrato ha sguainato un’arma da taglio e colpito a caso la folla circostante. Il video che testimonia l’aggressione è impressionante: sotto i colpi impazziti dell’aggressore sono cadute due persone, e altre 5 sono rimaste ferite. Un sospetto, Josè M., è stato fermato e riconosciuto dai testimoni come il colpevole: pare sia un quarantenne, a quanto pare non legato ad alcun partito politico, forse già conosciuto alle forze dell’ordine dal 1997, per piccole rapine e possesso d’armi. In queste ore verrà trasferito a Quito, la capitale.
Per oggi le attività politiche del partito correista sono sospese, in segno di rispetto per le vittime di Quinindè, e poco fa il presidente si è recato a rendere omaggio alle salme e alle famiglie dei caduti. Il paese intero è molto scosso dall’accaduto, anche perché i comizi sono molto partecipati e quelli di Correa sono veri e proprii bagni di folla (ha chiesto un mese di “licenza” per portare la sua campagna elettorale fra la gente di ogni angolo del paese).
La campagna elettorale si sta mostrando in effetti difficile: pochi giorni fa il candidato presidenziale del movimento Suma (un partito minore della destra), Mauricio Rodas, è stato vittima di un “sequestro lampo”: due estranei sono saliti sul taxi che lo portava a casa, hanno costretto l’autista ad una deviazione e hanno derubato Rodas di cellulare, carte di credito, contanti.