Questa la notizia, via AGI:
“Per il 70mo anniversario della vittoria dell’Armata Rossa sulle truppe naziste a Stalingrado, sabato nella citta’ (oggi Volgograd), a Chita e a San Pietroburgo circoleranno cinque “Stalin bus”, pullman che porteranno per le strade il ritratto del dittatore sovietico. La controversa iniziativa e’ stata promossa con donazioni arrivate dal partito Comunista russo e da organizzazioni di nostalgici dell’Urss.
Come ha spiegato al quotidiano Izvestia Alexei Roerich, coordinatore dell’iniziativa, a Volgograd gli Stalin-bus continueranno a girare per la citta’ fino al 9 maggio, quando in Russia si festeggia la vittoria nella Seconda Guerra Mondiale o “Grande Guerra Patriottica” come la chiamano i russi. Sono almeno tre anni che, ciclicamente, gli autobus con le immagini del baffuto georgiano compaiono in Russia, puntualmente seguiti da una scia di polemiche legate alla spinosa eredita’ del “piccolo padre” nel Paese. “Ufficialmente l’immagine di Stalin e l’ideologia comunista non sono vietate”, ha ricordato al giornale Roerich, “vogliamo solo preservare la memoria della vittoria e delle persone che l’hanno resa possibile”.
Il leader del partito d’opposizione extraparlamentare “Yabloko”, Serghei Mitrokhin, si e’ espresso contro l’iniziativa e ha avvertito che i suoi attivisti sono intenzionati a dipingere di rosso tutti gli autobus che porteranno il ritratto di Stalin, di cui ha condannato le “politiche idiote” e l’amicizia con Hitler, vere responsabili – a suo dire – dell’invasione dell’Urss. Gli abitanti della ex Stalingrado – ribattezzata Volgograd nel 1961, in seguito alla ‘destalinizzazione’ – sono comunque i meno ostili verso la figura del sanguinario dittatore. Attivisti locali hanno inviato una petizione al presidente, Vladimir Putin, perche’ rinominasse la citta’ come ai tempi della storica battaglia, per cui e’ conosciuta in tutto il mondo. Secondo dati dei media russi, l’appello e’ stato firmato da 100.000 persone, circa il 10,5% della popolazione. E forse non e’ rimasto inascoltato.
Come riporta oggi l’agenzia Interfax, l’amministrazione cittadina ha deciso che da domani in poi – solo negli anniversari legati alla storia militare nazionale – Volgograd, la ‘citta’ sul Volga’, tornera’ a essere chiamata Stalingrad, la ‘citta’ di Stalin’. I politici locali hanno escluso che si stia pensando di tornare definitivamente al vecchio nome della”citta’-eroe” sovietica, dove nel 1942 inizio’ la sconfitta della Germania nazista. Ma l’idea e’ discussa da mesi sulla stampa russa, secondo la quale a favorire un “nuovo battesimo” concorrerebbe una certa ideologia patriottica, promossa dal Cremlino e basata sull’idea di una minaccia esterna e interna alla Federazione.
Concetto ben simboleggiato dalla battaglia di Stalingrado. Intanto a Volgograd e’ tutto pronto per festeggiamenti in grande stile. A ricordare che la Russia rimane come allora una potenza mondiale, sabato si terra’ una grande parata militare, con centinaia di soldati vestiti con l’uniforme dell’Armata Rossa. Sotto gli occhi di Putin, anche lui atteso alle celebrazioni. (AGI) .
Numeri: A Stalingrado morino circa 700.000 persone su tutti i fronti (russo, tedesco, militare e civile). Per aver un’idea: durante tutta la guerra l’Italia contò circa 300.000 vittime. Nel periodo della Grande guerra patriottica (1941-45) i morti totali in Unione Sovietica furono circa 23.000.000, più della metà di tutti i cittadini italiani di allora. Il prezzo di una vittoria diventata mito.