‘Mi ha fatto piacere la telefonata di Ciriaco De Mita.’
Questa frase, pronunciata dal sindacalista che rischiava di diventare presidente, ha animato il nostro pomeriggio.
Dopo un primo momento di incredulità, un dubbio ci ha assalito.
Marini come l’ultimo, inconsapevole, dadaista?
Marini l’ultimo grande sostenitore del rifiuto della ragione e della logica insieme?
Un enfatico sostenitore della stravaganza, della derisione e dell’umorismo?
Quando sono uscito dall’ufficio per andare alla inaugurazione della mostra dei lavori di Pietro Bologna al circolo culturale Rossini Tre, in Via Rossini, il dubbio è svanito.
No, il sindacalista non era un dadaista, ma solo un’altro degli innumerevoli incompetenti che ci rendono il quotidiano così difficile da digerire.
Quando sono entrato nel circolo culturale Rossini ho capito che non ci rimane che una sola possibilità: avvolgere il rumore del quotidiano con un bianco silenzio, proprio come fanno le fotografie e i teatrini di Pietro Bologna che disegnano un paesaggio di serenità lontana da ogni moda e tendenza fotografica.
Consiglio la visita a chi vuole dimenticare, per un momento, il frastuono assordante del quotidiano.