Qualche giorno fa ho scritto del sindaco di Firenze ricevendo qualche rimprovero dai suoi sostenitori sulla qualità della mia esposizione, ma tant’è ….. siamo su un Blog e quindi ci sta tutto e il contrario di tutto.
Al di là dell’apparenza, ma guardando alla sostanza delle cose, oggi, senza entrare nel merito della questione che lo vede relegato come uno che avrebbe dovuto fare parte dei 494 grandi elettori del Pd per decidere il candidato alle prossime elezioni del presidente della repubblica, a meno di un repentino cambiamento di atteggiamento dei vertici del partito al quale ancora appartiene , il sindaco di Firenze si trova davanti al bivio di chi deve fare una scelta quasi obbligata.
Da un lato resistere all’interno del PD facendo come il cinese che aspetta sulla riva del fiume che passi, in senso figurato, il cadavere di qualche suo avversario interno al partito, dall’altro rischiare che muoia il cinese, ed essere costretto a uscire dal partito per avviarsi a nuova avventura politica.
Renzi non ha certo bisogno di consigli, anche se è marcato stretto dai suoi più accesi sostenitori i quali, a mio modo di vedere, lo stanno pressando perchè prenda presto una decisione definitiva.
Quale essa sia la scelta che farà , dovrà tenere conto che tra il Pdl, con o senza Berlusconi, il Pd con o senza Bersani, e il M5s con Grillo, non sarà comunque una passeggiata. Un conto è agire dentro un movimento con la sua storia e organizzato come il Pd, un conto è uscire in mare aperto costituendo un nuovo soggetto politico con tutto ciò che questo comporta e di questi tempi.
Nel Pdl , qualora Berlusconi abdicasse, cioè mai, si stanno affacciando altri pretendenti alla leadership del centro-desta (Romani?) mentre nel PD, per quanto Bersani abbia toppato in più di un’occasione, ha ricevuto un secondo mandato da Napolitano per trovare la quadra con il centro-destra per formare un governo che duri almeno un anno forse due, infine Grillo resta fermo sulle posizioni di chi non intende collaborare con gli attuali partiti.
Solo il fallimento di un accordo tra Pd e Pdl potrebbe riportare Renzi al centro della scena politica per una leadership o nel suo stesso partito, o in una nuova forza politica ma, nel qual caso, resterebbe solo da chiarire dove si collocherebbe nel panorama politico nazionale al momento ancora ben delineato e presidiato dalle attuali forze in campo.