Se pensavate di essere dei fighi qualche anno fa se avevate l’invito per entrare in Smallworld… se pensavate che Facebook fosse il massimo del voyeurismo possibile consentito, beh potete anche ricredervi.
L’ultima moda, e neanche troppo ultima, è Instagram. Per i neofiti della rete è un’applicazione gratuita che permette agli utenti di scattare foto, applicare filtri, e condividerle su numerosi servizi di social network. Praticamente il mezzo per diffondere le vostre foto, marcatamente taroccate dai filtri, in ogni dove.
Chiunque abbia un account Instagram, automaticamente crede di essere la reincarnazione di Bruce Weber o Helmut Newton.
Nulla di male, in fondo, prima sui social network si barava sulla propria identità, ora si bara anche sulle foto.
Il fatto è che tutti i siti di gossip e non solo sono invasi da foto di cosiddette soubrette, cantanti, veline, letterine, simil-attrici e sottobosco di ogni arte conosciuta e non, che si auto-ritraggono in ogni posa e posizione su Instagram.
Fenomeno prettamente femminile, si finisce a dover vedere le suddette fotografe/fotografate in ogni dove: mentre guidano felici come se fossero le uniche persone sulla terra auto-munite, mentre sono in spiaggia che amoreggiano, giocano, nuotano, ridono, e chi più ne ha più ne metta.
L’ultima frontiera della foto-tarocco socialmente condivisa è: l’autoscatto di fronte allo specchio di bunga-bunga-memoria e l’autoscatto in spiaggia per ovvi motivi stagionali.
C’è quella che si specchia con la smorfia facciale che sembra voler comunicare cose non raccontabili su un blog prima delle 23.00 (la cosiddetta duck-face… non so bene se per l’espressione o per l’esito dell’espressione),
quella che si specchia mostrando i lati migliori manco fossimo in macelleria: lato b, lato a, lato c, lato z…
quella che si fa l’autoscatto in spiaggia sul lettino facendo vedere solo il pezzo sotto del costume e gambe chilometriche che sembrano arrivare fino all’orizzonte,
quella che si fa l’autoscatto (s)vestita con un bikini dotato di tanga e push up tali da mettere in evidenza solo le sue vere caratteristiche salienti.
Insomma, Instagram sembra diventato una sorta di book fotografico casereccio per far vedere e farsi vedere.
Come a dire: i fotografi scarseggiano, i paparazzi ormai sono in via d’estinzione, quale migliore via per farsi un po’ di pubblicità gratuita???
Filtri tali da rendere belle anche le più cozze d’Italia, autoscatti in posizioni inguardabili legati a notizie e annunci di cui non ce ne fregherebbe nulla neanche se Novella 2000 fosse l’unico giornale rimasto sulla faccia della terra… insomma un uso di Instagram a dir poco opinabile, esagerato e stucchevole!
Quanto mi manca il vecchio rullino fotografico: tutto avveniva in una camera oscura e l’unico che poteva sbirciarti le foto, al massimo, era il fotografo che te le sviluppava!
da Oggi.it