Non so come si chiami esattamente: felinofilia, gattologia, patomiciologia, mente-cat-tologia. Io la chiamo “semplicemente” cocchinofilia. E’ l’amore, quello che ti rende totalmente rincoglionita, che ti fa parlare come una deficiente quando fai quella vocina ridicola rivolgendoti ai bambini, credendo di metterti al loro livello, verso quei grandissimi cocchini dei miciogattoni.
Sì, sono una gattara, se potessi prenderei tutti i gatti del mondo e li metterei nell’Arca di Lucy e via. Da vecchia mi vedo già con la piazza sui capelli unti e bisunti, e la sportina di plastica colma di scatolette, al parchino sotto casa. Io ho avuto due gatti, entrambe con lo stesso nome, Faffi, solo che uno era rustico e secco, l’altro indipendente e obeso, molto più personaggio, anche se mi piaceva molto più il primo. Solo gli ultimi anni del secondo sono stati quelli che mi hanno fatto capire quanto possa essere bello e simpatico un gatto grasso con la testa grossa quanto la tua.