La notizia sensazionale, per gli amanti del genere, è che una tale Ania Lisewska, ragazza ventenne polacca, vuole entrare a tutti i costi nel Guinness dei primati diventando la donna che è andata a letto con il maggior numero di uomini. L’altra è che questa bizzarra idea ha molto a che vedere con la politica nostrana.
Secondo quanto messo in cantiere dalla ragazza, l’intenzione è quella di avere dei rapporti con 100.000 (sì, centomila: come quelli di Pirandello) uomini differenti. Dallo scorso 24 maggio, e da allora ogni weekend, si sta spostando da una città all’altra della Polonia per poter concludere l’impresa (siero)positivamente. Ogni uomo che aspiri a far parte dell’impresa, deve versare una quota di 10 euro quale rimborso spese e avrà diritto a 20 minuti di gioiosa attività psico-motoria. Non un secondo di più.
Cosa c’entra questo con i nostri uomini politici? Escludendo, solo per amor di sintesi, che nessuno di essi necessariamente rientri nell’esercito dei 100.000, il nesso è molto più profondo di quanto possa apparire.
Ad esempio, come fa ben notare Ainis in un suo editoriale sul Corriere di questi giorni, due anni fa il governo Berlusconi decise d’investire sui prestiti d’onore agli studenti. Ottima idea, salvo poi scoprire che a fruirne sono stati pochissimi, per via di tutti i vincoli burocratici annessi a quel decreto. Così come l’abolizione del precariato nella pubblica amministrazione, decisa dal governo Letta in questi giorni, la riforma dell’Università della Gelmini, la cui efficacia dipendeva da un centinaio di regolamenti futuri che non ci sono mai stati, le s.r.l. a un euro, che non si sono mai viste nascere se non già morte, la riforma della PA, la gestione dei crediti alle imprese e così via discorrendo.
La notizia sta sempre nell’annuncio, non nella sostanza: pratica questa che ha trasformato ogni legge in un inganno. Ma perché? Forse per due ragioni principali: da un lato si è incapaci di decidere, e allora si prendono decisioni per finta, sperando nella scarsa memoria della gente. Dall’altro perché non si vuole affrontare il problema, per questioni di convenienza, e allora si costruiscono macchine senza ruote, che sono un ottimo argomento di discussione ma inutilizzabili.
E così ritorna prepotente l’annuncio di Ania Lisewska di voler avere un rapporto sessuale con 100.000 uomini diversi. I primi commenti, dei soliti moralisti, degli igienisti, dei medici e dei tutori dell’ordine pubblico, lasciano il tempo che trovano. Per esserne convinti basta fare due conti, semplici semplici: ipotizzando, come lei ha detto, di voler condurre questa impresa solo nei fine settimana, considerando 20 minuti a uomo, senza pause, per otto ore al giorno, sarebbero necessari circa 2083 weekend e, considerando una media di 50 weekend all’anno, di circa 42 anni per raggiungere la soglia dei 100.000 rapporti. Dunque qualcosa altamente improbabile, a meno che non si ami il genere fetish. Però un effetto la ragazza lo ha sortito: si sta facendo pubblicità.
Esattamente lo stesso effetto a cui tendono i nostri politici, nulla di diverso. Se da un lato può imbarazzare che chi si occupa della cosa pubblica ragioni come un’aspirante pornostar, dall’altro ci si può consolare pensando che un’aspirante pornostar senza alcuna esperienza, si muove già come un politico navigato.
Dunque, la prossima volta che vi folgora l’annuncio dell’ultima sensazionale notizia che risolverà i vostri problemi (il mutuo, il lavoro, un prestito, la meritocrazia, l’istruzione e molto altro), prima di schierarvi da una parte o dall’altra, prima di dichiaravi sostenitori o detrattori di questo o di quello, fate due conti e lasciate che siano altri ad infuocarsi nelle discussioni, o sotto le lenzuola.
In entrambi i casi è uno spettacolo divertente da vedere.