Portineria MilanoOmofobia: a Meeting Cl tante firme online contro legge

Allo stand del settimanale Tempi ne hanno raccolte solo qualche centinaia. Ma sarebbero già più 35 mila le firme per fermare la legge «la legge sull’omofobia». La raccolta parte infatti da molto lo...

Allo stand del settimanale Tempi ne hanno raccolte solo qualche centinaia. Ma sarebbero già più 35 mila le firme per fermare la legge «la legge sull’omofobia». La raccolta parte infatti da molto lontano. Dal sito La Nuova Bussola di Riccardo Cascioli: «Siamo già a 30mila, ma continuano ad arrivarmene via fax a ripetizione» spiega. Al momento quindi la raccolta è soprattutto telematica, perché allo stand del settimanale di Luigi Amicone di fogli compilati ce ne sono pochi. Anche se sono tanti i ragazzi che si fermano per firmare. «Ne abbiamo compilati sette da venti firme ciascuno al momento, aspettiamo alla fine», spiegano allo stand.

«Le norme che si intendono approvare – si legge nell’appello, sottoscritto da domenica ad oggi da qualche centinaio di persone – dal punto di vista pratico potrebbero determinare l’incriminazione, ad esempio, di tutti coloro che sollecitassero i parlamentari della Repubblica a non introdurre nella legislazione il matrimonio gay». Norme che, si legge ancora, «rispondono ad una mera prospettiva ideologica del tutto inutile sul piano legale, godendo gli omosessuali degli strumenti previsti dal codice penale per tutti i cittadini contro qualsiasi forma di ingiustizia, di discriminazione, di violenza e di offesa alla propria dignità personale. La proposta di legge sull’omofobia pertanto non merita di entrare nel nostro ordinamento. Opporvisi non è una battaglia di retroguardia tesa a garantire chissà quale privilegio ma significa battersi contro il rischio di una pericolosa violazione della libertà di espressione del pensiero e del credo religioso, fondamento di tutte le libertà civili nel quadro costituzionale vigente».

Ma il Meeting di Rimini precisa che «la raccolta di firme contro la legge sull’omofobia è una iniziativa del settimanale “Tempi”. Che il Meeting non abbia paura dell’altro e della diversità, qualunque essa sia, lo documentano le decine di migliaia di persone che affollano in questi giorni la fiera di Rimini, visitatori, relatori o ospiti, che vivono il Meeting come se fosse casa propria. In un clima di rispetto reale per ciascuno e non di una generica e astratta tolleranza che lascia indifferenti verso la vita di chi si incontra. Quanto al merito della vicenda possiamo solo auspicare che le sedi parlamentari affrontino la vicenda secondo quello spirito di responsabilità auspicato dal Presidente Napolitano che ha invitato a “parlare il linguaggio della verità” nell’interesse di tutti e di ciascuno».

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