Rotta verso il mercatoCera una volta Silvio Berlusconi

È da Maramaldo infierire su Silvio, dopo i 4 anni di condanna che ha ricevuto lui  dalla Magistratura penale e la mazzata imposta al suo patrimonio da quella civile, con il risarcimento stratosferi...

È da Maramaldo infierire su Silvio, dopo i 4 anni di condanna che ha ricevuto lui dalla Magistratura penale e la mazzata imposta al suo patrimonio da quella civile, con il risarcimento stratosferico all’ arcinemico Carletto. Incombe il monito manzoniano sul “codardo oltraggio”, ma il videomessaggio odierno è stato davvero surreale.

C’ era una volta il Silvio Berlusconi della gloria degli scudetti e delle Coppe dei Campioni vinte dal Milan, la discesa in campo, quello dell’ Arena, in elicottero con la cavalcata delle Valkirie a fare da colonna sonora, come in Apocalypse Now. Poteva vantare la realizzazione di un impero televisivo, le ville in Sardegna, Milano 2, Milano 3, Rete 4, Canale 5, sei su Scherzi a Parte.

Cera oggi Silvio Berlusconi, senza una ruga, i capelli finti come quelli di Ken e la faccia di cera. Sembrava un videomessaggio in Skype da Madame Tussauds. Ieri ha perso la battaglia economica con l’ Ingegnere e gli tocca pagare un indennizzo che, si lamenta, supera di molto il valore della sua quota in Mondadori. Anche senza pensare a tutte le pubblicazioni che Mondadori ha chiuso e a tutti i giornalisti che sono stati licenziati, il Silvio di oggi non attira solidarietà, ma compatimento. Vent’ anni e passa di battaglie giudiziare per mantenere qualcosa che, nelle sue mani di re Mida, ha perso quasi tutto il suo valore. Si dirà che è colpa della crisi, ma l’ entità della crisi economica italiana è anche colpa di Silvio Berlusconi e delle parole, parole, parole, a cui non sono mai seguiti fatti.

Il “socialismo per via giudiziaria” che Silvio B. ha indicato come obiettivo della Magistratura, potrà scaldare magari i tifosi più accaniti, soprattutto quelli del Milan che sanno che, dopo aver versato il mega-obolo a De Benedetti, poco gli resterà da scialare per la squadra. Dubito che gli Italiani, quelli che faticano per arrivare al 27, sempre che il 27 arrivi loro uno stipendio, verseranno una lacrima per le disgrazie di quello che è sembrato un vecchio, noioso ed egoista perdente.

Impossibile non ricordare lo Jannacci di “Ho visto un re”:

http://www.youtube.com/watch?v=ezLpiq_tyHQ

è l’imperatore che gli ha portato via
un bel castello…
…di trentadue che lui ne ha.

Il meraviglioso funzionamento della nostra Giustizia ha voluto che fossero necessari vent’anni e più per stabilre un vincitore e un vinto fra due anziani, ricchi signori con l’ hobby della politica e dei media, nel frattempo è morto pure J.R. e davvero sembra di essere trascinati dentro una vecchia puntata di Dallas o Dynasty. Revival dell’ epoca del Cavaliere, dell’ Ingegnere, ma non del Contadino che si sparò un colpo a palazzo Belgioioso.

Forza Italia. Oggi a Milano c’ era ressa per la sfilata di Gucci, è la settimana della moda e Berlusconi non trova di meglio che riscaldare la minestra di Forza Italia, con l’ occhio spento e un centimetro di cerone sul viso. Chi ha visto Lenin nel mausoleo della Piazza Rossa riconosce la sensazione di Madame Tussauds, di Museo Egizio.

Vinta la battaglia dell’ IMU, con la sinistra che come Kutuzov gli ha lasciato invadere tutto lo spazio che voleva, Silvio oggi è un generale che non ha null’ altro da proporre che se stesso al suo esercito e che ha perso l’ aura di invincibilità, la capacità di convincere il popolo che il prossimo sarà un successo e non solo per le sue tasche e i suoi guai giudiziari. Il richiamo all’ idea cristiana della famiglia, fatto da chi ha l’ etichetta di puttaniere seriale ed è sull’ orlo del secondo divorzio, era particolarmente surreale e toglieva ogni residua credibilità al resto.

Cera una volta Silvio Berlusconi, che non ha saputo ritirarsi prima del declino.

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