Sere-ndipityLa Miss 2014 che risveglia il razzismo in America

24 anni, nata a Syracuse, nello stato di New York, il sogno di diventare medico. La corona di Miss America 2014 è stata assegnata, durante lo show ad Atlantic City nella serata di domenica, a Nina ...

24 anni, nata a Syracuse, nello stato di New York, il sogno di diventare medico. La corona di Miss America 2014 è stata assegnata, durante lo show ad Atlantic City nella serata di domenica, a Nina Davuluri, entrata nella finalissima grazie alla fascia di Miss New York. Capelli neri e occhi marroni, la miss che ha incantato la giuria americana è stata scelta come la più bella degli Stati Uniti, battendo altre 9 e creando una scia di polemiche.

Il motivo è tutto nell’origine indiana di Nina. Nonostante, infatti, la bella 24enne sia nata e cresciuta negli Stati Uniti, i suoi genitori sono arrivati dall’India. Sangue non propriamente americano, vero, ma con una vita vissuta in America, studiando e ottenendo una laurea dall’Università del Michigan, oltre ad una lista di riconoscimenti scolastici, come il premio al merito e l’Honor Society Award. Insomma, non solo bella, ma anche brava.

Questo non è tuttavia bastato a mettere da parte i dubbi sull’assegnazione dello scettro. E i social media, con in testa Twitter, sono stati ancora una volta luogo preferito per esprimere dissenso. Un’ondata di delusione mista a razzismo racchiusa in 140 caratteri. Uno degli elementi che ha scatenato la furia dei telespettatori è stato la scelta di Nina di ballare una danza indiana associata a qualche passo visto a Bollywood.

“If you’re #MissAmerica you should have to be American” (Se sei #MissAmerica, dovresti essere prima di tutto Americana), sentenzia un utente Twitter.

“When will a white woman win #missamerica? ever??!!” (Quando avremo una #missamerica bianca? Mai?) si chiede un altro, con riferimento al concorso del 2010, quando a vincere fu Rima Fakih, la bella del Michigan con origini libanesi.

Qualcuno ha anche avanzato contenuti religiosi e politici, non risparmiando frecciatine al capo della casa Bianca: “Well they just picked a Muslim for Miss America. That must’ve made Obama happy. Maybe he had a vote” (Abbiamo scelto una musulmana come Miss America. Sara’ contento Obama. Forse ha votato anche lui) e qualcun altro ha addirittura parlato di Miss Al Qaeda.

In molti sono rimasti delusi dal fatto che la diretta concorrente di Nina fosse una donna originaria del Kansas, che secondo qualcuno non è piaciuta proprio perché rappresentava alla perfezione i valori americani (che qualcuno “ritrova” nei tatuaggi e la caccia).

Una varietà di opinione che è sfociata anche in forme di pregiudizio da parte di chi ha ribattezzato Miss America come Miss 7-11, con riferimento allo stereotipo degli indiani proprietari dei famosi convenience stores.

Per fortuna, accanto a chi proprio non si è fatto andar giù una miss indo-americana, c’è anche chi ha sottolineato come questa Miss rappresenti al meglio la storia americana, quella cioè fatta di multiculturalismo, immigrazione, diversità, dove l’origine non conta e a farsi strada nella società ci possono riuscire proprio tutti, indipendentemente da dove siano le proprie radici.