Da giorni, l’Occidente si interroga sulla Siria. Le violenze che procedono ininterrotte da diversi mesi, sono al centro del dibattito tra le potenze internazionali. Il Presidente americano Barack Obama, sostenuto dal suo Segretario di Stato John Kerry e, incredibile ma vero, dall’insperato alleato francesce François Hollande, sta tentando di convincere sia il Congresso Usa che la comunità mondiale circa la bontà della opzione militare contro il regime di Bashar Al Assad, quale misura per rispondere all’escalation del conflitto. Nel frattempo, a tutte le latitudini sta crescendo il fronte dei contrari all’intervento: il 64% degli americani si oppone all’ipotesi (contro il 30% di favorevoli), mentre ancora ha eco sugli organi di stampa l’appello per la pace – con successive veglie – di Papa Francesco. Il pontefice, e con lui numerosi uomini di fede, guardano con apprensione e preoccupazione al prossimo futuro, nel timore di una nuova “guerra mondiale”. C’è anche chi, anziché guardare in avanti, per trovare risposte sull’argomento rivolge il proprio sguardo indietro. Di alcune migliaia di anni.
Come riportato dalla popolare testata USA Today, infatti, quanto sta accadendo in questi giorni – o, presumibilmente, ciò che sta per accadere – per qualcuno è già stato raccontato, con dovizia di particolari, dai testi sacri. L’attacco militare sulla Siria, o il conflitto già in corso, secondo alcuni, non sarebbe altro che l’avverarsi di qualcosa di già scritto e stabilito, il concretizzarsi di una profezia, contenuta nella Bibbia, più precisamente nell’Antico Testamento. Il quale, al capitolo Isaia 17, “Profezia su Damasco”, appunto, recita testualmente: “Ecco, Damasco cesserà di essere una città e diventerà un cumulo di rovine”. Parole piuttosto chiare ed eloquenti che, contenute nelle sacre scritture, per una nicchia di fedeli sarebbero una inquietante previsione dei terribili fatti che attendono la Siria. Non solo. Perché il capitolo recita che “In quel giorno le sue città fortificate saranno come un luogo abbandonato nella foresta o come un ramo abbandonato davanti ai figli d’Israele, e sarà una desolazione”. E, racconta USA Today, “alcuni Cristiani affermano di credere che tale passaggio descriva un orrendo evento che lascerà la città non abitabile e che porterà a tribolazioni in tutto il mondo e alla seconda venuta di Cristo”.
Ma non è tutto, ovviamente. Perché mentre Isaia 17 sembra descrivere o anticipare la situazione siriana, Isaia 19 si adatta in maniera calzante alla realtà dell’Egitto. “Aizzerò gli Egiziani contro gli Egiziani: combatterà fratello contro fratello, uomo contro uomo, città contro città, regno contro regno”, si legge al secondo passaggio, una lotta fratricida che ricorda da vicino le cronache provenienti dal Cairo e che porterà, si legge, alla ascesa di “un crudele re”. Le similitudini tra quanto contenuto nella Bibbia e le news di tutti i giorni, com’era facile prevedere, in brevissimo tempo, grazie a Internet e agli organi di informazione, hanno fatto il giro del mondo, suscitando non poco clamore. E, sebbene la quasi unanimità degli studiosi del settore sia concorde nel sostenere l’improbabilità dell’interpretazione letterale di passaggi di oltre duemilacinquecento anni or sono, che condannavano i nemici di Gerusalemme al tempo dell’invasione degli Assiri, sono in molti coloro che, almeno sul web, su blog, forum e siti dedicati, sostengono di credere a queste “profezie”.
Sorge spontaneo chiedersi quale ruolo, in tutto questo, avrebbe il Presidente Obama, già dal 2008 per alcuni paragonato a un nuovo messia, e per altrettanti all’anticristo. “Non si può leggere la Bibbia in quel modo”, ha dichiarato al magazine TIME Walter Brueggemann, professore emerito al Seminario Teologico della Columbia ed esperto del libro di Isaia. “È una poesia antica su un argomento antico. Se dovessimo renderla contemporanea con connessioni così semplici, dovremmo imparare a leggere il testo anche contro gli Stati Uniti, perché l’America ora interpreta il ruolo di Babilonia e di tutte quelle antiche superpotenze. Dobbiamo procedere con molta delicatezza, quando si tratta di fare certi stupidi collegamenti”. Ciò nonostante, a dispetto delle argomentazioni che le smontano, le teorie sulle presunte “profezie” continuano a proliferare, e a trovare terreno fertile su entrambe le sponde dell’Atlantico, tra alcune comunità di credenti. Convinti che l’attacco alla Siria sia previsto dalla Bibbia. Chissà, dall’altra parte, cosa ne pensa Bashar Al Assad.