Il suo nome, da diversi mesi, è ogni giorno su tutti i giornali nazionali, spesso anche sulla stampa estera. Il suo nome è menzionato in continuazione, osannato da alcuni, criticato da altri. Il suo nome è tra i più noti di tutta Italia, è servito per battezzare una moltitudine di circoli di suoi “amici”, e persino per dare vita a un movimento politico. Il suo nome è Giuseppe Grillo, detto Beppe, e risiede nella Liguria di Levante. C’è solo un piccolo particolare: è un omonimo del celeberrimo comico-politico leader del Movimento 5 Stelle, ha 82 anni, è un ex muratore, oggi in pensione. E, da qualche tempo, il suo nome illustre gli provoca qualche problema.
A darne notizia, una manciata di giorni fa, è stato il quotidiano ligure Il Secolo XIX, nella edizione di Levante, con un divertente articolo della giornalista Silvia Pedemonte, in cui si raccontano gli inconvenienti che, molto spesso, è costretto ad affrontare il pensionato di origine bergamasca a causa del suo più famoso omonimo genovese. Perché, se è vero che questa non è la prima volta in cui si trova un altro “Beppe Grillo” (su Il Giorno, lo scorso marzo, il caso del cassiere del supermercato di Milano) e, per statistica, non sarà neppure l’ultima, è altrettanto vero che qui, a rendere tutto più difficile (nonché credibile) è la residenza del signor Beppe Grillo, a Santa Margherita Ligure, in provincia di Genova, Liguria. La stessa provincia di Genova, Liguria dove risiede l’altro Beppe Grillo, quello conosciuto, con pochi chilometri a dividerli.
“Non vivo più”, dice Beppe Grillo, quello non famoso, che viene contattato di continuo, tutti i giorni a tutte le ore, e medita di farsi cancellare dagli elenchi telefonici. “Ricevo telefonate in continuazione di persone che sono convinte di parlare con il leader dei grillini, io ascolto cortesemente, ricevo elogi per l’attivismo politico, segnalazioni su ciò che non va nel Paese e anche insulti. Poi dico che non sono chi stanno cercando”, aggiunge l’anziano, che gira per la città con un motocarro Ape 50. Oltre alle chiamate telefoniche, anche le molte lettere, che però, grazie a un amico, inoltra all’altro Beppe Grillo, quello politico.
Insomma, chiamarsi Giuseppe Grillo, detto Beppe, è un po’ impegnativo. Sia per il Beppe Grillo “originale”, se tale si può definire, sia per gli altri – almeno 8, nella sola Liguria – che sono costretti, loro malgrado, a dover condividere parte della delizia e parte della croce del portare un nome che, pur popolare da decenni, è tornato di grande attualità dopo il boom del M5S alle ultime politiche. Una omonimia che, magari, un giorno potrebbe trasformarsi da impiccio in opportunità. Chissà che, alle prossime elezioni – comunali, provinciali, regionali, europee – non decidano di candidarsi, sfruttando il nome come calamita per le preferenze. Proprio come nel film “Il Distinto Gentiluomo”, con Eddie Murphy. Che, peraltro, è un comico. Come Beppe Grillo, quello vero.