In questa scena, a mio parere una delle più belle del film Le conseguenze dell’amore di Paolo Sorrentino, in cui Titta Di Girolamo dice una frase perfetta: «Non bisogna mai smettere di avere fiducia negli uomini. Il giorno che accadrà, sarà un giorno sbagliato».
Oggi la cito a sproposito, ché il contesto è decisamente tutt’altro, e qui nessuno ha perso la fiducia negli uomini, almeno, non in quelli di cui sto per parlare. Ma ho pensato proprio la stessa cosa quando stamane ho letto questo post di Arianna Ciccone, fondatrice di #IJF, il Festival internazionale di Giornalismo che si svolgeva ogni anno a Perugia, dal 2007.
Sì, avete letto bene, quello è proprio un indicativo imperfetto, e sottindende una fine. Il Festival del Giornalismo di Perugia, infatti, quest’anno non si svolgerà. Nel suo post, scritto con la consueta lucidità e privo di retorica, Arianna Ciccone ha scritto incalce: “questo non è un addio”. E io giuro che voglio crederci, ché spero tantissimo che sia solo un arrivederci.
Perché se sarà un addio, sarà doloroso per un sacco di cose. Per le occasioni di incontro con delle fantastiche persone, prassi quotidiana a Perugia nei due anni in cui sono riuscito ad andare. Per i grandissimi professionisti che mi è capitato di ascoltare e magari di scoprire, nelle sale sempre piene del Brufani e delle altre location.
Ma anche per le bellissime chiacchierate – ora frivole, ora profonde – fatte con vecchi e nuovi amici con dei birroni in mano sulla scalinata della cattedrale di San Lorenzo. Per l’entusiasmo che si respirava in quesi giorni, dai volontari agli organizzatori, dal pubblico ai relatori.
Ma la cosa che più mi fa male, anzi, che proprio mi fa incazzare, ora, è pensare che in questo paese si trovino sempre i soldi – e son milioni di euro – da investire cose di pessima qualità e, nello stesso momento, manchino sempre quando si parla di belle iniziative, che funzionano e che danno ossigeno a questo paese.
Un’ultima cosa: grazie a chi in questi anni ha creato, gestito e alimentato tutto questo (in primis Arianna Ciccone, ma immagino che siano stati in molti, con lei). E per quanto questa notizia non l’avrei mai voluta sentire, bravi, anche per questa chiusa, da grandi. Anche se è triste dover ancora una volta constatare che in un paese in cui nessuno vuole lasciare la propria posizione, a dire basta siano sempre e solo i migliori.
Insomma, la caduta continua, piano dopo piano: fino a qui tutto bene, fino a qui tutto bene, fino a qui… maporc…
A presto.