Un cortile di Milano visto con gli occhi del portiereLa signora che lavora di notte

La signora che lavora di notte rientra e sbatte forte il cancello. Solitamente rincasa più tardi, ma pare arrabbiata, è successo qualcosa. I suoi abiti succinti e leggeri stridono molto col freddo ...

La signora che lavora di notte rientra e sbatte forte il cancello. Solitamente rincasa più tardi, ma pare arrabbiata, è successo qualcosa. I suoi abiti succinti e leggeri stridono molto col freddo che c’è. Forse è stato questo Marzo assurdo che si traveste prima da Giugno poi  da Novembre, a farla innervosire. Il rumore dei suoi tacchi alti e scomodi ferisce per un momento il silenzio del cortile. Scompare nel suo portone e dopo un minuto compare una luce dalla sua finestra. Io sto guardando un cielo con poche stelle, ma con uno spicchio di luna che parla d’immenso. Chissà che starà pensando la signora arrabbiata. Forse a uno dei tanti volti che al mattino non ricorda? Oppure si starà dicendo che è una notte sbagliata? La luce della sua finestra si spegne e lei riappare in cortile. Ha sostituito la minigonna con dei pantaloni e ha pure un giubbotto pesante. La signora che lavora di notte esce dal cortile e sbatte forte il cancello. Sono le due del mattino.

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