Altro Che SportMa se la Formula 1 fa meno rumore, che problema c’è?

    Lo scorso 16 marzo è cominciato il Campionato Mondiale di Formula 1 2014, a Melbourne in Australia. E c’è stato chi è rimasto deluso: le nuove auto di questa stagione non fanno baccano. Tra i l...

Lo scorso 16 marzo è cominciato il Campionato Mondiale di Formula 1 2014, a Melbourne in Australia. E c’è stato chi è rimasto deluso: le nuove auto di questa stagione non fanno baccano. Tra i leader dei delusi, però, c’era Bernie Ecclestone, uno dei creatori della F1 moderna ma adesso quasi escluso da ruoli decisionali (le sue parole sono state riportate tra gli altri dal sito web AutoBlog, qui il link). Cioè uno che ha diverse ragioni per criticare a prescindere.

Il 30 marzo, in occasione della seconda corsa del Mondiale in Malesia, le critiche si sono ripetute. Ma stavolta tra i delusi c’era Sebastian Vettel, pilota vincitore degli ultimi 4 Mondiali consecutivi. E per lui, ragazzo di 26 anni, non c’è nemmeno la giustificazione che velatamente si trovava per le parole di Ecclestone, che di anni ne ha 83 e magari non ha più l’udito di una volta (le sue parole sono state riportate tra gli altri dal sito web MotoriFanPage, qui).

Il motivo di simili lamentele è che le auto 2014 sono rinnovatissime rispetto a quelle degli anni scorsi. In particolare è nuovo il motore, in maniera così radicale che adesso non si chiama nemmeno più «motore» bensì «Power Unit». Fino al 2013 le F1 montavano motori a scoppio aspirati di 2˙400 cmc, frazionati in 8 o 10 cilindri, che giravano a circa 18˙000 giri al minuto. A essi si poteva aggiungere un dispositivo elettrico che si caricava in fase di frenata e rilasciava un po’ di potenza in fase di accelerazione.

Oggi le auto dispongono di 3 erogatori di potenza: un motore turbo a benzina di 1˙600 cmc, frazionato in 6 cilindri e capaci di girare fino a 15˙000 giri, e 2 unità elettriche che si caricano e scaricano rapidamente. La potenza complessiva è rimasta più o meno la stessa, 800 cavalli, anche se il motore a benzina è più piccolo.

Tutto ciò ha delle conseguenze sul rumore prodotto da quelle auto. Quelle del 2013 avevano una pressione sonora di 145 dB (decibel), quelle di quest’anno arrivano a 134 – il che non significa «solo una decina in meno» perché la scala dei dB non è lineare bensì logaritmica sulle potenze di 10 (qui una sintetica spiegazione della Wikipedia).

In pratica, se ci si mette nelle vicinanze di un motore acceso, oltre i 141 dB l’orecchio umano medio va in crisi, non sente più niente e capita che percepisca dolore. Ciò succedeva con le F1 del 2013. Con quelle di oggi, alla stessa distanza, si può quasi chiacchierare con i vicini.

C’è anche un’altra differenza, questa di frequenza del suono. I motori dell’anno scorso erano sui 600 Hz, che somiglia a un rombo. Quelli di quest’anno sui 750 Hz, che è più simile a un fischio.

La sintesi di questo discorso è che le F1 del 2014 sono più silenziose, più tecnologiche, consumano meno carburante a parità di potenza, non provocano dolore agli spettatori e ai loro timpani e malgrado questo mantengono un livello di prestazione altissimo.

E questo è il senso di un campionato automobilistico: sperimentare tecnologie migliori che poi potranno essere utilizzate nelle auto di tutti i giorni.

E allora, di cosa si stanno lamentando tutti quelli che si lamentano? Non è per niente chiaro…

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