I media hanno dato nei giorni scorsi notizia della mappatura che l’Agenzia delle Entrate ha fatto del nostro Paese, provincia per provincia, regione per regione. Ogni zona ha un tasso di “pericolo fiscale” ben definito. Per chi si fosse perso l’Italia-arlecchino basta un clic qui.
Un aspetto che mi piace brevemente sottolineare è come l’etichetta “industriale” sia sinonimo di scarso o nullo pericolo fiscale. Già, perché quando si parla di industria fanno notizia sempre e solo i problemi che questa può vivere, soprattutto di questi tempi. Una qualsiasi politica industriale manca in Italia da davvero tanti anni. Peccato, perché laddove c’è l’industria l’evasione fiscale raggiunge livelli minimi: un dato persino banale. Laddove c’è industria c’è anche ricerca, indotto e occupazione. Industria vuol dire tecnologia, che poi è la conoscenza del Paese. Concetti lapalissiani, ma il talk politico medio italiano tende a dimenticarli.