“Cosa Nostra ha votato per Nino Dina, poi eletto all’Ars con moltissime preferenze proprio nella zona di competenza del clan”. Rischiano di provocare un terremoto politico le dichiarazioni del procuratore aggiunto Leonardo Agueci, che in conferenza stampa ha illustrato l’indagine dei carabinieri che ha portato all’arresto di cinque persone per mafia tra Corleone e Palazzo Adriano.
Ma il parlamentare regionale dell’Udc non risulta indagato per voto di scambio. “Si tratta di fatti precedenti alla nuova formulazione del reato di voto di scambio – ha spiegato il magistrato – e la vecchia norma prevedeva la contropartita economica che a noi, in questo caso, non risulta. Potendo ampliare la fattispecie, che ora parla genericamente di ‘altre utilità’ in cambio dei voti, probabilmente avremmo fatto valutazioni diverse. Ma non c’è la prova che Cosa nostra abbia ricavato dei vantaggi in cambio del certo sostegno elettorale a Dina”
Oggi Dina (UDC) sostiene il governatore Rosario Crocetta, da anni sotto scorta perché a rischio attentato da parte di Cosa Nostra, la stessa Cosa Nostra che ha fatto votare per il suo alleato Dina. A questo punto è lecito chiedersi dove sta la mafia e dove l’antimafia.
LA REPLICA – “Leggo con apprensione e disgusto – dice il parlamentare in una nota – le notizie che vengono riportate dagli organi di stampa sull’operazione antimafia denominata Grande Passo perché mi sento coinvolto mio malgrado in circostanze e/o fatti destituiti da ogni fondamento. Per di più leggo con maggiore amarezza che vengono travisate e modificate da parte delle agenzie di stampa le parole e le dichiarazioni rese dal procuratore della Repubblica Leonardo Agueci che a chiare lettere riferisce di voti in gran mole andati ad un politico eletto nelle territorio di Palazzo Adriano che certamente non sono io che ho ottenuto solo 52 voti. È chiaro, quindi, che siamo di fronte a gravissimi travisamenti e distorsioni della verità. Per tutti gi altri aspetti, ed anche per la presenza nella mia segreteria politica di uno degli odierni arrestati potrò riferire subito anche ai magistrati anticipando che tale soggetto non è mai stato un mio referente politico e che darò anche evidenza dei motivi della sua presenza, fornendo dettagli appena concluderò le verifiche che ho avviato in segreteria”.