La finta lettera di Elena Ferrante

Due fatti. Il primo: sulla prima pagina del Secolo XIX di Genova, in taglio basso, c'è un pezzo di Marco Cubeddu che si presenta come un'intervista a Elena Ferrante. Si intitola Strega o non Strega...

Due fatti.

Il primo: sulla prima pagina del Secolo XIX di Genova, in taglio basso, c’è un pezzo di Marco Cubeddu che si presenta come un’intervista a Elena Ferrante. Si intitola Strega o non Strega non saprete mai chi sono e non è della Ferrante, ma riporta chiaramente l’indicazione: Intervista immaginaria. Una cosa che si può fare, e che è anche un sacco divertente.

Il secondo: sulla prima pagina del Mattino di Napoli, in spalla, è stata pubblicata una lettera firmata Elena Ferrante, che ha come titolo Perché fuggo dal premio Strega e da certi salotti, ma che non è di Elena Ferrante. Una lettera che non solo non riporta nessuna dichiarazione di finzione, ma che anzi, viene introdotta da un corsivo redazionale che parla di una lettera ritrovata, un po’ come il Manzoni che introduce i Promessi Sposi con la storia del manoscritto ritrovato.

Fa così:

La lettera che qui segue è stata recapitata ieri pomeriggio in busta chiusa alla portineria del Mattino. Reca la firma di Elena Ferrante, ma non abbiamo la certezza che si tratti proprio della scrittrice la cui identità è ignota. Tuttavia gli spunti che contiene paiono degni di riflessione. Perciò la pubblichiamo, lasciando che il lettore giudichi da sé.

Poi comincia la lettera, un vero gioiellino:

Caro Direttore, nella corsa verso l’ignoto che sono i premi letterari, vengo tirata in ballo da Roberto Saviano. Mi si chiede, per «sparigliare le carte» con il mio romanzo «L’amica geniale», un’azione che non mi appartiene: la partecipazione al Premio Strega. Mi rivolgo a Lei, poiché la conosco bene o almeno credo di conoscerla, e per questo mi fido. Uscendo dal gioco stantio della cultura italiana, scelgo il giornale della mia città – col quale mi propongo di collaborare, sempre che Lei voglia – per ribadire la mia estraneità a un mondo che non riesco, per quanto mi sforzi, a sentire mio. Non ho mai avuto in mente, proprio come la mia Lila, un cambio di identità, meno ancora il sogno di rifarmi una vita. Il mio proposito è stato sempre un altro: scrivere volatilizzandomi; disperdere ogni mia cellula per ogni rigo lasciato al lettore.

Ora, che al Mattino si inventino una pseudo lettera di Elena Ferrante ci potrebbe anche stare, soprattutto in un giorno noioso di quelli in cui i capiredattori cultura pregano che muoia qualcuno di cui hanno un coccodrillo per scaldare la giornata. Ma ieri non era un giorno di quelli. Ieri era il giorno in cui Elena Ferrante ha pubblicato una lettera — questa firmata e recapitata come si deve, almeno sembra — su Repubblica, una lunga lettera in cui, per altro, Elena Ferrante o chi per essa, accetta la candidatura proposta da Roberto Saviano

Il contrario di quello che dice il giorno dopo la lettera sul Mattino. 

Che diavolo di senso ha pubblicare il giorno dopo una lettera finta che dice il contrario di quello che dice una lettera vera pubblicata il giorno prima e farsi subito smentire dalla casa editrice? Per vendere delle copie? Bah, a me sembra una poverata.

Per la cronaca, questo è il tweet di oggi della casa editrice che smentisce sia l’intervista immaginaria, anche se non ce n’era bisogno, sia la lettera del Mattino.

Che poi, chi sia Elena Ferrante è veramente così interessante? A me, personalmente, interessa ben poco, non più di quanto mi possa interessare sapere che faccia avesse realmente William Shakespeare, se Louis Ferdinand Céline usasse mutande o boxer o di che colore avesse gli occhi Cervantes. Tutte cose — la faccia, le mutande, il colore degli occhi, la carta d’identità — che non c’entrano nulla con il libro, che è l’unica cosa interessante della Letteratura.

Aggiornamento, ore 14:

La casa editrice e/o, dopo il tweet di smentita già segnalato qui sopra, ha diramato un comunicato stampa in cui smentisce ancora una volta l’autenticità della lettera pubblicata dal Mattino e dichiara la propria indiginazione «per un’operazione giornalistica quantomeno scomposta». Per completezza d’informazione, lo riporto interamente qui sotto:

IN MERITO ALLA LETTERA DELLA PRESUNTA ELENA FERRANTE SUL MATTINO

Sull’edizione odierna del Mattino di Napoli compare in prima pagina (e prosegue a pag. 51) una lettera scritta da qualcuno che si firma col nome di Elena Ferrante e afferma di essere la nota scrittrice.

La casa Editrice E/O smentisce categoricamente l’autenticità di tale lettera ed esprime la propria indignazione per un’operazione giornalistica quantomeno scomposta.

Con l’occasione ribadiamo che ogni comunicazione di Elena Ferrante passa dalla casa editrice, come è sempre stato e come continuerà a essere in futuro.

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