Il 3 marzo, alle 17.56, il sito dell’Ansa ha pubblicato una notizia: «Otto e-mail inquinano come 1 km in auto», citando come fonte uno studio di Ademe, l’Agenzia francese per l’ambiente e la gestione dell’energia, citando poi il contributo di un’esperta del settore, la presidente di ForPlanet Onlus, che avrebbe stilato un «vademecum con consigli per un uso coretto dell’e-mail».
Scrive l’ANSA:
Innanzitutto bisogna aver chiaro cosa si vuol scrivere e occorre rileggere prima di spedire, per evitare di inviare testi poco chiari che richiedono un ulteriore scambio di messaggi. È preferibile poi evitare di mettere in copia più persone, se non è necessario, e di inviare email non conclusive, ad esempio quelle contenenti una domanda, per cui è più immediata una telefonata.
Ora, la notizia è di quelle che fa aggrottare il sopracciglio à la Ancellotti.
E la prima reazione è andare a verificare sia l’affidabilità dello studio, sia quello dell’esperta. E qui vengono fuori due magagnette:
Per prima cosa lo studio non è affatto nuovo, e quindi non si capisce perché l’ANSA se ne debba occupare. Lo studio risale infatti all’estate del 2011, ne parlava il sito francese 20Minute.fr, esattamente il 7 luglio del 2011. Quasi 4 anni fa.
In secondo luogo, la presidente di ForPlanet Onlus è Tessa Gelisio, che però più che esperta del settore ambientale è una conduttrice televisiva — forse ve la ricordate di fianco a Paolo Brosio in “Italia che vai”, o, dal 2011, in sostituzione di Benedetta Parodi in “Cotto e Mangiato”.
Ora, nessuno mette in discussione la passione di Tessa Gelisio per l’ambiente e per la sua tutela, ma la domanda resta: perché mai l’ANSA — l’Agenzia Nazionale Stampa Associata, cito Wikipedia: «la prima agenzia di informazione multimediale in italia e la quinta al mondo» — deve occuparsi di una notizia stravecchia per lanciare un blog di una presentatrice televisiva che ci consiglia di rileggere due volte le mail e di usare il telefono?
Bella domanda.