Circola un certo imbarazzo tra le fila di Comunione e Liberazione in vista «dell’abbraccio di sabato 7 marzo» a Roma con Papa Francesco. La visita è in calendario da almeno due mesi. Si tratta del primo incontro pubblico tra Papa Francesco e il popolo di Cl, che celebra i sessant’anni dall’inizio del movimento e il decennale di don Luigi Giussani. Ma negli ultimi giorni è ritornata sui giornali la storia di Don Mauro Inzoli, il prete da sempre vicino a Cl, condannato nel 2014 dalla giustizia religiosa per pedofilia e ora indagato dalla procura di Cremona. Il Vaticano ha deciso di non collaborare con i giudici nell’indagine a carico di quello che a Crema hanno sempre chiamato don Mercedes. La Santa Sede ha deciso di non trasmettere al procuratore, Roberto di Martino, il carteggio su questa storia di abusi sui minori. Vicenda, quella di non aiutare la giustizia civile a fare chiarezza, che ha scatenato diversi malumori persino tra le mura vaticane. Il motivo? «Gli atti istruttori e processuali sono sub secreto pontificio». Così il 23 gennaio scorso la Segreteria di Stato della Santa Sede ha respinto la rogatoria chiesta, attraverso il ministero della Giustizia, dal capo dei pm di Cremona per sapere che cosa avesse accertato l’autorità ecclesiastica su don Inzoli. Ed è stato lo stesso ministero ad informare, il 20 febbraio, il procuratore. La giustizia però continua il suo corso. A Cremona le indagini quindi continuano. La questione adesso è tutta interna a Cl. L’incontro con il Papa è stato fortemente caldeggiato da Don Carron, il sacerdote spagnolo che dal 2005 è succeduto al fondatore, che ha scritto una lettera ai membri della Fraternità di Cl a fine gennaio: «Tutti noi siamo stati educati a riconoscere nella figura di Pietro il fondamento della nostra fede. Siamo contenti di poter esprimere al successore dell’Apostolo tutta la nostra devozione e la nostra gratitudine per come sostiene la nostra fede, con la sua continua testimonianza e attraverso il suo magistero così pertinente alle sfide del presente». A questo punto la domanda che circola in queste ora tra i ciellini è se Inzoli parteciperà o meno all’incontro con il Papa. Quando partecipò al convegno sulla famiglia organizzato in regione Lombardia, scatenando una ridda di polemiche, si limitò a dire al Corriere della Sera che era «libero di farlo». Adesso incontrerà anche il Papa?
5 Marzo 2015