Mi è appena morto qualcosa dentro. Ho letto l’articolo di Paolo Armelli su Wired Italia e ho scoperto che le Luride, l’imprescindibile punto di riferimento delle cene notturne di Lambrate e Città Studi, si è piegato alla pubblicità ed è diventato, spero solo per alcune ore, la succursale italiana di Freddy’s, il costolettaro di Frank Underwood, di House of Cards.
A me piace un sacco House of Cards, ma, le Luride sono le Luride! È come far colorare il Colosseo di bianco e metterci una bandiera americana sopra per far pubblicità a House of Cards. Ci sono cose che non si possono fare: le Luride, come le tradizioni, sono intoccabili.
Nella zozzezza di quello che fino a qualche anno era l’arabo-con-tutto — un panino talmente definitivo che 15 anni fa si vociferava ci fosse una taglia da pagare a chi fosse riuscito a mangarsene quattro di seguito senza vomitare — le Luride sono state un faro nelle notti lambratesi e, seppur fossero già morte una volta, da quando, qualche anno fa, erano state mondate del luridume vero, restando soltanto una flebile ombra del Grande Monumento all’Untume che erano una volta, l’altro ieri sono morte di più.