Ho difficoltà a scrivere. Sospiro, controllo whatsapp, vado a fumare. Torno, mi risiedo e leggo alcune testate online. Qui, a Firenze, un cielo plumbeo ha pesato sulle nostre teste quasi a ricordarci che sopra di noi c’è il buio e, d’altronde, “sopra” Firenze c’è Milano con la sua guerriglia.
Eviterò e mi terrò alla larga dai salotti politici e di approfondimento. Scapperò dai moralisti e moralizzatori. Diserterò i pacifinti e le loro illogiche contraddizioni che si manifestano nella distruzione di quel che trovano sul cammino e sulla loro strada. Questo non mi appartiene. Non è roba mia e forse è di altri.
Quando ho appreso degli scontri di quest’oggi a Milano ero in un bar con un amico a parlare di cosa vorremmo fare domani. Sogni e speranze di venticinquenni che, tirando e mordendo a destra e a manca, si conquistano un centimentro di futuro al giorno. Senza troppe remore e rimpianti. Mi sono spaventato. Ho avuto il terrore che si può provare solo quando la routine del quotidiano viene messa in discussione. Quello che a costo di enormi fatiche sono, forse siamo, diventati da adulti non ha niente a che fare con l’errore o lo sbaglio. Ho maturato una mia coscienza civile e morale che non mi permettesse, sino a quando ne avrò la possibilità e sangue nelle vene, di mettermi da parte, in pensione come Uomo e Cittadino. Non ho fatto nulla di sbagliato eppure sembra che tutto vada nel verso contrario.
Sono arrabbiato. Sono arrabbiato con me stesso per il rispetto e la legalità che ho sempre coltivato. Puoi fare del tuo meglio per porre in essere la cosa giusta, in questo paese, e ci sarà sempre chi proverà a imbrattarti la dignità o un muro di una banca. Rivolteranno tutto contro e ti faranno del male con qualsiasi cosa abbiano a portata di mano.
La vera rabbia, il rimorso, di questa sera è la ferma consapevolezza che sono, e molti come me sono, diversi da tutti voi. Il modo e le cose faccio per diventare un adulto in questo paese mi piace perché nonostante tutto mi va bene e mi apre i polmoni della mia coscienza. Fintanto che mi tira anche di più.
Mi avete disgustato nel vedervi tra le auto in fiamme. Siete l’altra faccia, coperta da un passamontagna, della stessa medaglia di quei poteri che dite di voler combattere. Niente di più. Come se non bastasse lo avete fatto solo perché vi erano le televisioni di mezzo paese a riprendervi. Questo paese sta crollando da anni e voi cosa fate? Abbattete l’ultimo palazzo alzato? Volevate la cassa di risonanza e vi è stata data.
E’ davvero bislacco pensare di cambiare il mondo rovesciando auto, abbattendo finestre e disegnando sui muri.