Tg2, servizio della Botteri su Sanders, il candidato parecchio di sinistra lla primarie Usa. Galline che beccano, maiali che grufolano, redneck con gli stivaloni: votano Sanders (i redneck) perché sono contro l’agricoltura intensiva e i grandi trattati che strozzano i piccoli coltivatori.
Stacco. Studio. Seduto davanti alla conduttrice c’è Carlin Petrini. Sorriso morbido da santone. Lei gli chiede cosa ne pensa di Sanders e lui risponde, con voce calda, che dagli Stati Uniti – avanti a noi, anche sotto questo punto di vista – potrebbe arrivare la bella sorpresa di una scelta antiliberista.
Ora, ero di là che rassettavo la cucina (hamburger e insalata presi di corsa al super) e quindi può essere che abbia sentito male, ma mi pare che il patron di Slow Food abbia anche sentenziato che questo nuovo tipo di approccio – la tracciabilità, il consumo consapevole eccetera – deve passare da una crescita culturale dal basso e non grazie alla logica dello show e della spettacolarizzazione televisiva.
Poco prima aveva promosso – da quella stessa sedia – il suo libro Buono, pulito, giusto. Lo ha fatto perché sono passati dieci anni dalla prima edizione e perché sono trent’anni che esiste Slow Food. Insomma applicando alla lettera le regole del libero mercato. E per giunta in tv.