Il labirinto di CnossoUn paese senza memoria è un paese senza futuro

“Viviamo in un Paese che sta perdendo sempre più la memoria e la capacità di indignazione”, l’ha detto stamani Nino Di Matteo, magistrato palermitano, presente a Pescara per l’incontro con gli stud...

Viviamo in un Paese che sta perdendo sempre più la memoria e la capacità di indignazione”, l’ha detto stamani Nino Di Matteo, magistrato palermitano, presente a Pescara per l’incontro con gli studenti “Dalla parte della legalità” nel quale gli è stata conferita la cittadinanza onoraria di nove comuni dell’Abruzzo.
Presente all’incontro, via Skype, anche Salvatore Borsellino, fratello del giudice ammazzato in via D’Amelio, il quale ha dichiarato di ritenere che “le minacce al magistrato Nino Di Matteo non arrivino dalla mafia, ma da quella parte deviata dello Stato che ha voluto la trattativa e le stragi del 1992 e 1993, e che negli ultimi 20 anni ha dato vita alla congiura del silenzio, nel tentativo di affossare il processo”.
Dopo la consegna dei vari attestati di benemerenza, è arrivato il momento del pm siciliano che ha esordito col sottolineare la necessità non di modificare la Costituzione, ma di applicarla. Ha aggiunto poi che “solo rispettando la legge, rispetteremo noi stessi e gli altri”.
E’ nel dna della mafia la ricerca del rapporto con la politica. Da più di 150 anni esistono questi legami. Ad oggi, lo Stato non ha ancora dimostrato di voler recidere i rapporti con la mafia”, queste le parole forti che ha pronunciato Di Matteo.
Lo stesso ha poi spronato i giovani a compiere una “rivoluzione contro ogni rassegnazione, diventando promotori di una resistenza che miri a sentire il profumo di libertà che questo Paese ha perso”.
Ancora: “La conoscenza è alla base di tutto. Dobbiamo coltivarla, cercarla, perché solo conoscendo possiamo esercitare il diritto di poter scegliere e completare la verità“.

Fonte foto: www.siciliajournal.it