Mi è capitato ieri di essere censurato circa la foto che si collegava al mio articolo sul blog largo ai vecchi. La foto rappresentava una signorina in topless come se ne vedono molte sulle nostre spiagge, graziosa e ben fatta, e aveva lo scopo, parallelo all’articolo ironico, di collocare ab initio il lettore in un atmosfera allegra e vagamente goliardica. Non l”avessi mai fatto: la foto è stata immediatamente censurata sia dall’Inkiesta sia da Facebook e questo mi stupisce di più. Per 24 ore non potrò utilizzare Facebook ed è un primo severo ammonimento.
Qualche mese fa ho dovuto abbandonare la collaborazione con Gli Stati Generali del mio apprezzatissimo amico Jacopo Tondelli perché avevo usato la parola cazzo come interiezione ( Che cazzo vogliono questi greci? ).
Sono dunque io fuori dal mondo o lo sono gli altri?
Vorrei spiegare tre cose:
Primo, che il corpo della donna, dall’epoca dei greci è considerato una delle bellezze della natura e la sua esibizione comporta libertà e allegria (vedi Venere di Milo. E’ censurabile?). La foto in oggetto poteva presentare anche una vaga sensibilità da camionista, ma anche i camionisti hanno diritto a una risata liberatoria.
Secondo, il collegamento con la storia un po ridicola dell’amore tra Sallusti e Santanchè secondo me, probabilmente sbagliando, aveva bisogno di un’introduzione goliardica.
Terzo, io seguo e mi ispiro alla letteratura moderna e soprattutto guardo a Bukowski e a Fante ma nel frattempo, senza che me ne accorgessi, devono essere stati sostituiti da soggettisti della Rai TV.
Tutto ciò mi spiace ma ci tengo a rimanere politicamente scorretto perché appartengo a una generazione e a una storia che ha fortemente amato la vita e l’amore quello vero del sentimento e del fisico uniti e non quello che viene predicato in giro che non si sa bene cosa sia perché troppo generico, e nella sostanza, propagandistico del buonismo.
Ma Facebook che mi ha censurato tecnologicamente non può capire queste cose che scrivo e quindi vuol dire che l’onda della storia mi ha travolto. Niente di male, ci sarò ancora per pochi anni.