Ah, la democrazia. La rivoluzione.
Che belle parole.
Di quelle che riempiono la bocca e saziano la pancia.
Di quelle che scaldano i cuori e drogano la mente.
Parole perfette come esche per il tuo gioco. Un gioco non per tutti. Un gioco da grandi.
Il tuo gioco si chiama “Illusione della rivolta“.
L’obiettivo del tuo gioco? Quello di ogni dannato comune mortale: il potere.
Appellati al Popolo, sfrutta il momento di crisi, grida al complotto, denuncia l’inganno, attacca le élite e potrai ottenere ogni cosa.
Nella fase preliminare del tuo gioco devi però assicurarti un appoggio incondizionato.
Per conseguire il tuo obiettivo (e magari anche una quota di contributi europei – circa 680 mila, si stima, per il passaggio del M5S dal gruppo parlamentare dell’Ukip di Farage a quello dei liberali dell’Alde – e, perché no, un posto da vicepresidente al Parlamento Europeo per uno dei tuoi), bisogna che il Popolo ti segua senza titubanze. Devi decidere tu per tutti, e velocemente.
Non scordarti, però, delle apparenze. Le apparenze addolciscono l’ipocrisia e acquietano gli animi. Instillano il dubbio che in fondo in fondo ci sia del bene. Reggono il palco all’illusione della rivolta.
Le apparenze, oggi, sono tutto.
Che fare allora?
Semplice. Negozia sotto banco, manda avanti i tuoi fedeli palafrenieri e intanto stringi l’accordo. Dopo di che, convinci il Popolo con il più terribile dei moniti: o così o la nostra rivolta cesserà.
Non importa se quelli adorano l’euro, se sono europeisti convinti, rappresentano la nuova élite che vuole dominare, se sono degli eurocrati e dei poltronari, come amavi chiamarli anche tu. Chissenefrega, se in ballo c’è la stessa sopravvivenza della rivolta.
Se fai la guida e racconti ad un uomo in cammino che c’è il rischio concreto di tornare a casa, quell’uomo ti seguirà in ogni bivio. Soprattutto se hai abituato quell’uomo a far prevalere l’emozione sulla ragione ed a rifiutare il ragionamento.
Lo strumento da utilizzare per salvare l’apparenza si chiama “ratifica”. E’ perfetto perché il processo di voto lo gestisci tu e se riduci i tempi di dibattito la tua visione sarà sicuramente la prevalente. Non è un azzardo. E’ psicologia e lo sai bene che vincerai.
Lascia allora pochissimo spazio alla discussione. Indici il voto in tempo reale e lascia un giorno, un giorno soltanto. Preferibilmente la domenica.
E’ fatta. Ecco, hai visto? Hai vinto di nuovo. Non importa se ha votato meno di un terzo degli iscritti. L’apparenza è salva, quindi lo è anche la democrazia.
L’illusione della rivolta continua.
Basta non ascoltare Confucio quando diceva che “Là dove sono le belle parole e un’apparenza perfetta, raramente ha sede il bene”.