Dedicare 15 minuti al giorno alla lettura dei giornali o alla rassegna stampa, archiviando quegli articoli che penso mi potranno tornare utili, è una buona abitudine che mi accompagna ormai da anni e per la quale ringrazierò sempre la mia prof. delle medie.
Certo, poi in quel fascio di ritagli ogni tanto bisogna mettere ordine, ma anche questo è positivo, perché ti tornano in mano cose, fatti, idee o spunti di cui magari non ti ricordavi.
…solo in Italia il sistema economico e politico è ostile al mondo della cooperazione di credito, sia essa popolare o cooperativa. Corrado Sforza Fogliani – Presidene Assopopolari
Che è ciò che mi accaduto stamattina, quando ho ritrovato questo articolo di Milano Finanza di fine ottobre, in cui il presidente di Assopopolari, Corrado Sforza Fogliani, racconta del summit mondiale della cooperazione da cui emerge chiaramente che solo in Italia il sistema economico e politico è ostile al mondo della cooperazione di credito, sia essa popolare o cooperativa. Di più: si svela come questa non sia una posizione di oggi, ma una certezza immutabile della nostra storia economica nazionale.
Eh sì, perché il neonato stato unitario non amava l’essenza di queste realtà bancarie piccole e diffuse, la loro espressione liberale e democratica, la non appartenenza alle -solite- consorterie. Così come non erano amate dal regime fascista, che al loro spirito liberale preferiva le casse di risparmio, di cui, ovviamente, nominava i vertici. E già loro, i fascisti, arrivarono ad emanare leggi che obbligavano le popolari di una certa dimensione a fondersi e ad abbandonare il sistema cooperativo.
Ma siccome a pensare male spesso ci si azzecca, mi convinco sempre più della necessità di un sistema cooperativo ancor più forte, che non ceda a lusinghe e mai condivida gli scenari paventati dalle banche grandi.
Corsi e ricorsi della storia, che spesso non fa imparare dagli errori. Come nel caso del sistema bancario, in cui oggi imperano i pensieri e gli sforzi per ridurre la concorrenza e creare colossi sempre più grandi … speriamo non al fine di un controllo oligarchico del sistema.
Ma siccome a pensare male spesso ci si azzecca, mi convinco sempre più della necessità di un sistema cooperativo ancor più forte, che non ceda a lusinghe e mai condivida gli scenari paventati dalle banche grandi.
I pericoli stanno da tutt’altra parte, chiosa Sforza Fogliani.
Certo, ma se non si conosce la storia…