Con 2,1 miliardi di dollari Evan Spiegel è il più giovane miliardario del mondo.
E’ l’amministratore delegato della società Snap (SnapChat) che si quoterà a marzo sulla borsa di NY per una quota di 3 miliardi su un patrimonio valutato 25 miliardi.
Saranno azioni senza diritto di voto ma collocate dalle due più grandi merchant banks del mondo: Morgan Stanley e Goldman Sachs. E’ probabile che il giorno della quotazione, che avviene sotto forma di asta, ci sarà un enorme intasamento e un rialzo spaventoso del titolo di cui il prezzo di collocamento non si conosce ancora ma che risulterà irrilevante sin dalle prime battute.
La Snap è una società che vive su di un applicazione fotografica che ha il vantaggio di scomparire dopo un certo periodo stabilito dall’utente: all’inizio era utilizzata sopratutto per “sexting” poi a poco a poco, è arrivata a 158 milioni di utenti al giorno, come sostitutiva di un messaggio scritto. In altre parole non si scrive più nulla, si manda la foto di quello che si sta facendo o vedendo e possono essere centinaia di foto per ogni utente.
La società ha un utile di 500 milioni nel 2016, è stata fondata nel 2011, ma ha una perdita di 150 milioni ogni anno anche se la pubblicità è in costante aumento. Con il collocamento di azioni per 3 miliardi di dollari si pensa di coprire largamente i debiti. Zuckerberg (Facebook) ha già fatto un’offerta per comprarla ma Evan Spiegel l’ha rifiutata.
Snap ha trovato un’enorme successo tra i Millenials, cioè i ragazzi che sono nati negli anni 2000 o poco prima, che la utilizzano “a manetta” tutto il giorno per comunicarsi l’un l’altro le loro esperienze di vita, in genere molto banali, senza dover scrivere e riassumere anche in forme sincopate la loro attività.
Evan Spiegel che, come detto, ha poco meno di 27 anni, vive con la bellissima modella australiana Miranda Kerr, dispone di un certo numero di automobili tra cui la Ferrari è forse la meno lussuosa. Abita a Los Angeles dove è nato da una famiglia di avvocati. Dalle fotografie pare un bellissimo ragazzo. Insomma ce le ha tutte.
SnapChat rappresenta un arretramento della nostra società. Le grandi conquiste dell’uomo fatte nel corso di molte centinaia di secoli, a partire dall’Homo Erectus e da quello di Neanderthal, conquiste che ci hanno distinto dagli altri esseri viventi assicurandoci l’egemonia sul creato, sono stati da prima la parola e poi la scrittura. La parola è stata la possibilità di scambiare pensieri ed esperienze concettualizzandole. La scrittura è stato il modo di fissare nella storia ciò che con difficoltà la parola riusciva a fare tramandandosi solo nella memoria dall’uno all’altro individuo.
Se alla parola si sostituisce puramente l’immagine, come facevano gli uomini primitivi nelle caverne, non si produce lo sforzo intellettuale di concettualizzare le nostre esperienze e di poterle rappresentare su di una linea di continuità logica che altro non è che il ragionamento. Per fare un esempio Socrate sviluppava verbalmente i suoi ragionamenti ma Platone, per poterli tramandare, ha dovuto scriverli e Aristotele li ha potuti sistemare secondo una struttura logica che naturalmente ha dato luogo a infinite elaborazioni. Sempre per fare un esempio la religione monoteista ha potuto crearsi intorno alla storia di un popolo più o meno inventata ma che aveva come riferimento il messaggio divino. Senza quello la società non avrebbe potuto costruirsi in modo regolare e progressivo.
Tutto ciò per dire che SnapChat è un primo segnale di retrocessione dalla parola scritta alla pura immagine e cioè all’abbandono dello sforzo concettuale. Non so se i nati nel XXI secolo riusciranno a capire tutto ciò ma per ora sembrano entusiasti del loro arretramento culturale quasi come il loro capo miliardario della sua bella compagna.
P.S. Nella foto Evan Spiegel (n. 1990) e la sua fidanzata Miranda Kerr (n. 1983)
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