Recentemente ho avuto l’occasione di rappresentare la mia Bcc al convegno organizzato da un’associazione di industriali. Il mio intervento era previsto dopo quello di Claudio Coldebella, ex capitano azzurro oggi direttore generale della storica Pallacanestro Varese. L’idea era quella di parlare della mia banca ad una platea di imprenditori, industriali e artigiani del territorio. Un compito abbastanza semplice, per quanto non di grande appeal. Non tanto perché i contenuti non lo fossero, ma perché di presentazioni aziendali ne sentiamo e vediamo tantissime. Quindi mi sono chiesto: cosa poter dire di diverso?
Ho guardato Claudio (Coldebella) che sedeva alla mia destra e insieme abbiamo deciso di mischiare i nostri interventi. Il suo focalizzato sulla storia della Pallacanestro Varese….il mio, partendo dall’esperienza della mia Bcc…e più passavano i minuti e più mi accorgevo che le distanze tra una azienda, quale è una banca, è il mondo sportivo si assottigliavano.
Ho guardato Claudio che sedeva alla mia destra e insieme abbiamo deciso di mischiare i nostri interventi. Il suo, focalizzato sulla storia della Pallacanestro Varese con tutto il lavoro che sta facendo con la società; il mio, partendo dall’esperienza della mia Bcc. Un gioco anche per animare un convegno che, arrivato a pomeriggio inoltrato, iniziava a marcare qualche segno di stanchezza.
Il risultato è stato sorprendente. Più passavano i minuti e più mi accorgevo che le distanze tra un’azienda, quale è una banca, e il mondo sportivo si assottigliavano. Le regole del gioco e le dinamiche di funzionamento tra un’impresa e una squadra sono ben poco differenti.
Importanza del team rispetto al singolo, senso identitario, obiettivi chiari e sempre di medio periodo. Sono tutti temi che ha posto Claudio ma che come Bcc abbiamo affrontato nell’ultima convention dei dipendenti. Il rispetto dei ruoli – anche a chi sta ai vertici viene chiesto di dimostrare non solamente quello che sa ma soprattutto che ci tiene al progetto -, così come la gestione della pressione, sia in caso di vittoria come in quello di sconfitta, sono tutti concetti tesi a creare gruppo, condividere valori, lavorare per un obiettivo comune: il team.
Importanza del team rispetto al singolo, senso identitario, obiettivi chiari e sempre di medio periodo. Il rispetto dei ruoli, così come la gestione della pressione, sia in caso di vittoria come in quello di sconfitta, sono tutti concetti tesi a creare gruppo, condividere valori, lavorare per un obiettivo comune: il team!
Significativo il ricordo fatto da Claudio di quando era allenato dal grande Ettore Messina. Quest’ultimo era solito riprenderlo costantemente. Un fatto anche a tratti fastidioso, ma rassicurante. «Quando non avrò più nulla da dirti significa che non vedrò più margini di miglioramento», ci ha raccontato Coldebella. Beh, il ruolo di un capo, un capo vero, è quello di stimolare continuamente per elevare il talento dei singoli. In una squadra come in una azienda. Non nascondo che mi sono illuminato quando ho sentito che la forza di una squadra è nella sua diversità. E la differenza è da sempre il claim del Credito Cooperativo.
Ma quando si parla di sport e azienda le differenze lasciano lo spazio alle similitudini. Come dire: se lo sport è maestro di vita, anche un’azienda può esserlo. Senso di appartenenza, condivisione degli obiettivi e rispetto delle regole. Ma su questo molte aziende hanno ancora da imparare molto.